Quando si parla di goleador sono molti i nomi che possono saltare alla mente, ma solo per uno di loro è stato coniato il nome di “Rombo di Tuono”.
Gianni Brera era un maestro del giornalismo sportivo e quando si è trattato di descrivere le giocate di Gigi Riva, non ha avuto dubbi.
Il sinistro della bandiera del Cagliari era una vera e propria saetta, di cui era possibile avvertire il rumore prima che venisse scoccata. In campo è stato tre volte capocannoniere e con le sue reti ha contribuito in modo decisivo alla vittoria dell’unico scudetto rossoblù.
Miglior marcatore della Nazionale con i suoi 35 gol in 42 presenze – compreso quello nella cosiddetta “Partita del Secolo”, la semifinale dei Mondiali 1970 contro la Germania, vinta per 4 a 3 – nonché campione d’Europa nel 1968 e team manager dell’Italia del Mondiale 2006, Riva ha lasciato il calcio giocato nel 1977, in seguito a un grave strappo muscolare, ma ancora oggi il suo è un nome che significa bomber. Se le cifre possono sembrare solo inutili conteggi senza cuore, per Riva non erano spettacolo, ma una questione di intuito, talento, coraggio e volontà. Perché nessun pallone per lui era davvero irraggiungibile.
Nato a Legnano il 7 novembre 1944 per gli italiani tutti, ma soprattutto per la gente di Cagliari, i suoi centri incarnano l’epica di uno sport in grado di calamitare la spinta emotiva dei tifosi, fatto di eroi capaci di superare avversari e imprevisti, entrando di slancio nella memoria collettiva. Imprese di un calcio tutto fatto di passione, che Gigi Riva, schivo e taciturno, ha sempre realizzato con quel piede sinistro con cui sfidava le leggi della fisica.
5 curiosità su Gigi Riva:
1. A inizio carriera Gigi Riva, allora adolescente, si divideva tra le partite col Legnano e il lavoro nella fabbrica del patron della squadra lombarda, Luciano Caccia.
2. Al Cagliari la maglia numero 11 era già assegnata ad Antonio Congiu, ma a Riva è bastato un solo anno per prendersi maglia, numero e posto da titolare.
3. La più accanita pretendente di Riva è stata la Juventus, tanto che Giampiero Boniperti tornava periodicamente alla carica per convincere Gigi a trasferirsi a Torino, ma sempre invano.
4. Gianni Brera, dopo un iniziale scetticismo, è stato uno dei suoi più grandi estimatori di Riva, coniando lui stesso il soprannome di “Rombo di tuono”.
5. Marco Tardelli ha dichiarato di aver iniziato a calciare col sinistro dopo aver visto Riva realizzare un gol in una sfida di Coppa Italia tra Cagliari e Pisa.
(Credits: Getty Images)