È stato un River-Boca "tranquillo" fino al terzo minuto di recupero del secondo tempo. Dieci ammoniti, cinque per squadra, nessun espulso. Considerando la tensione consueta del Superclasico era uno score tutto sommato pulito. In realtà era solo la quiete prima della tempesta.
RIVER-BOCA: BORJA SEGNA, PELAVECINO PROVOCA IL BOCA
Al minuto 93, sul punteggio di zero a zero, il direttore di gara assegna un rigore ai padroni di casa. Sul dischetto va Miguel Borja, ex attaccante del Livorno che non sbaglia. La sua esultanza, solitaria sotto la curva del River Plate, ha preso una piega via via sempre più secondaria rispetto a quello che si stava consumando in campo. Il centrocampista del River Pelavecino insieme ad altri compagni, anziché seguire Borja nell'esultanza, si è diretto davanti alla panchina del Boca Juniors con fare decisamente provocatorio. Da lì, il caos più totale. Fra i protagonisti più accesi della rissa da campo, Sergio Romero, ex portiere di Sampdoria e Manchester United, Marcos Rojo, difensore anche lui con un passato nei Red Devils e lo stesso Pelavecino, autore dell'esultanza scatenante il parapiglia.
RIVER-BOCA: SETTE ESPULSI MA NON È FINITA
Il direttore di gara Herrera ha dovuto sospendere inevitabilmente la partita. La polizia a bordo campo è intervenuta per sedare gli animi, impiegando quasi venti minuti. La parte finale del match si è giocata in dieci contro otto, con il Boca che ha visto per tre espulsioni dal campo. In totale i cartellini rossi sventolati sono stati sette. La Federazione argentina ha già fatto sapere che visionerà l'intero video della rissa per comminare ulteriori sanzioni ai protagonisti della rissa.
L'immagine più iconica del match rimane l'esultanza del povero Borja: mani verso il cielo, in ginocchio con una maglia religiosa davanti a 85 mila tifosi. Alle sue spalle intanto, l'inferno.
(Credits: Getty Images)
