Arriva stasera a gara-4 la sfida scudetto tra le due contendenti per il titolo italiano in Serie A. Virtus-Olimpia è la seconda sfida in tre giorni in programma al Paladozza a Bologna, dopo che la formazione allenata da Sergio Scariolo ha fatto valere il fattore campo in gara-3 accorciando le distanze nella serie. Ora Milano è ancora in vantaggio ma per 2-1.
VIRTUS-OLIMPIA, LE CHIAVI DEL RISULTATO DI GARA-3
Il confronto di mercoledì sera è stato equilibrato come i primi due, vinti dalle Scarpette Rosse, ma questa volta ad avere qualcosa in più nell’ultimo quarto è stata la Virtus, che ha raddrizzato le percentuali ai tiri liberi (una delle discriminanti per la caduta nella seconda partita della finale) e ha messo in mostra una difesa asfissiante, capace di tenere Milano a soli 61 punti. Certo nella mancanza di canestri realizzati, particolarmente dalla lunga distanza (eloquente il 10/37) c’è anche una parte di colpa dei ragazzi di Messina, ma in termini percentuali Bologna ha fatto anche peggio dall’arco (6/27) ed è riuscita lo stesso a spuntarla, ritrovando una buona distribuzione dei punti con quattro elementi in doppia cifra nonostante una serata complicata di Shengelia. Anche nelle prime due sfide Bologna aveva avuto dei momenti prolungati in cui era rimasta col muso avanti, ma poi si era persa nelle battute decisive.
VIRTUS-OLIMPIA, COSA PUO’ CAMBIARE STASERA
Tra i milanesi sono stati in pochi a salvarsi mercoledì, solo Baron ha superato la doppia cifra (15 punti) e due come Hines e Tonut hanno chiuso a quota zero. I numeri “parlano”: meno canestri segnati, meno assist, meno rimbalzi, più palle perse. Difficile pensare di vincere, a maggior ragione in casa della Virtus, se non si alza il livello della prestazione. La sensazione è che molto passi dalle mani di Napier, perché senza Pangos e con Melli che comincia a mostrare segni di stanchezza dopo un anno intero a tirare il gruppo, con Shields naturalmente soggetto ad alti e bassi visto il lungo stop per infortunio, molta della qualità offensiva è affidata alle capacità dello statunitense.
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