STÉPHANIE FRAPPART, UNA DONNA IN CHAMPIONS LEAGUE

Submitted by greta.torri on Wed, 12/02/2020 - 16:38
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Marco Di Milia
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E se per questa volta fosse una donna a spiegare a tutti le regole del fuorigioco? Niente di più probabile, visto che per Juve-Dinamo Kiev, prevista per mercoledì 2 dicembre 2020, il direttore di gara designato sarà la francese Stéphanie Frappart. Una prima volta che contribuisce in modo decisivo a restringere un gap di genere che nel mondo del calcio, a dispetto di altre competizioni, appare sempre un po’ restio a colmarsi davvero.

Ci pensa quindi questo arbitro temprato con il campionato d’oltralpe, la finale di Supercoppa europea nel 2019 e un esordio in Champions League fresco di approvazione, ad abbattere un ennesimo muro divisorio tra uomini e donne del pallone. Tosta e determinata, quindi, la 36enne Frappart è attesa per un compito che si porta dietro un carico di valori tutt’altro che semplice, in quanto prima esponente in rosa ad arbitrare una partita di Champions.

Se suona già come un grande, e significativo, balzo in avanti per il mondo calcistico femminile, il risultato è l’ulteriore decisivo goal di un movimento sportivo in costante accelerazione, in grado di spingersi oltre gli steccati della virilità, un po’ retorica, di una partita da grandi club, per giunta internazionali. Un debutto storico dunque, arrivato alla vigilia dell’elezione di Sara Gama, capitano della Juventus Women, a vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori, segnale di un cambiamento, anche nel Belpaese, tutto in divenire. Malgrado l’arbitro Stéphanie abbia già ricevuto commenti di stima e di approvazione per il proprio lavoro – il tecnico del Liverpool Jurgen Klopp in particolare – è comunque ben consapevole che durante quei 90 minuti, molti occhi saranno puntati più sulle sue segnalazioni che sui numeri in campo, tutti pronti a coglierne qualsiasi segnale di virtù e debolezza.

Eppure, nonostante il peso della sfida potrebbe sfiancare chiunque, la Frappart ha già dimostrato una fibra tanto eccellente da far impallidire qualunque possibile e inutile commento su scarti tecnici e prestazioni insoddisfacenti.

Sicura nelle sue decisioni, finora non ha mai dato alcuna possibilità ai calciatori di esagerare con le proteste, né tantomeno di perdersi in provocazioni e discussioni. E i primi a capire che in campo non c’è nessuno spazio possibile per scortesie, maleducazioni e prepotenze sono stati proprio i giocatori, mostrando subito di comprendere quanto la capacità sia diametralmente lontana dagli stereotipi. Perché competizione e gioco non cambiano, rimangono gli stessi, chiunque sia l’arbitro.

Di certo, la comprovata fermezza di carattere sarà per Stéphanie Frappart una dote indispensabile anche per la partita di Torino, necessaria per confermarsi come una delle migliori giacche nere del panorama internazionale. Chi parla di delicatezza e fragilità non ha idea del fallo da cartellino rosso diretto che si sia andato a beccare.

 

(Credits: Getty Images)

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ZeroXS
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