Alcaraz è il nuovo Re di Wimbledon. Superato Djokovic 3-2 (1-6, 7-6, 6-1, 3-6, 6-4) dopo quasi cinque ore di partita sul campo centrale, dove il serbo non perdeva da dieci anni (2013, contro Andy Murray). Una vittoria che sa di passaggio di consegne tra il 36enne serbo e il 20enne spagnolo, simbolo di una nuova generazione di tennisti pronta a scrivere altre pagine della storia del tennis. E Alcaraz ieri ha fatto proprio questo.
WIMBLEDON: ALCARAZ-DJOKOVIC, IL PUNTO DI SVOLTA
Dopo aver vinto dominando il primo set, Djokovic ha avuto la possibilità di chiudere in vantaggio anche il secondo. Possibilità non concretizzata per un errore banale. Alcaraz ha subito inizialmente la pressione della finale e l'inesperienza sull'erba, ma riuscendo a cavalcare l'onda emotiva dettata dal doppio errore consecutivo di rovescio di Djokovic, ha ribaltato l'inerzia del match. Il serbo avrebbe potuto portarsi a casa anche il secondo set, mettendo più di un'ipoteca sulla finale, invece il rovescio lo ha tradito, spianando la strada alla rimonta spagnola. Un successo straordinario, considerando come fosse solamente il quarto torneo sull'erba disputato da Carlito. Un dettaglio non di poco conto, tanto che è stato lo stesso Djokovic a fine partita ad evidenziarlo:
" [...] Pensavo che avrei avuto problemi con te ma sulla terra e sul cemento, non sull’erba ma sei stato fantastico per come hai saputo adattarti e per quello che hai fatto sia al Queen’s che qui, davvero tanti complimenti".
WIMBLEDON: ALCARAZ-DJOKOVIC, I NUMERI DEL MATCH
Un solo punto ha fatto la differenza nel complesso, con Alcaraz che ne ha portati a casa 167, mentre Djokovic 166. Pesano i 66 colpi vincenti dello spagnolo, contro i 32 del serbo. Una macchina da punti inarrestabile, emersa soprattutto nel quinto e decisivo set, chiuso 6-4 grazie a 18 colpi vincenti contro i 3 di Djokovic.
WIMBLEDON: LE PAROLE DI ALCARAZ
Un'impresa incredibile dello spagnolo, che diventa così il terzo più giovane a vincere Wimbledon dopo la doppietta di Boris Becker più di vent'anni fa. Queste le parole di Alcaraz al termine del match.
"È un sogno diventato realtà. [...] Giocare in questi palcoscenici è stupendo ma non mi aspettavo di fare così in fretta per raggiungere queste situazioni. Sono orgoglioso di me stesso, del mio team".
Una battuta anche all'avversario, quel Novak Djokovic che era reduce da quattro successi consecutivi sul manto erboso più prestigioso del circuito Atp:
"[...] Dopo il primo set mi sono detto che dovevo alzare il livello sennò avrei deluso tutti, ma devo fare i complimenti a Nole, ho cominciato a giocare a tennis guardandoti, quando sono nato tu vincevi già i tornei, sei in una forma migliore di me, i tuoi 36 anni sono in realtà 26".
(Credits: Getty Images)
