A distanza di due settimane dall’appuntamento di Silverstone con l’ennesimo successo di SuperMax Verstappen, la Formula 1 torna sullo storico circuito dell’Hungaroring, per la terza gara di questo filone estivo europeo. Questo weekend sarà segnato da due sostanziali novità in campo pneumatici e una che riguarda la line-up piloti: l’introduzione della mescola più morbida di gamma Pirelli, il debutto dell’Alternative Tyre Allocation e il ritorno in Formula 1 di Daniel Ricciardo, con i colori del team AlphaTauri.
Scendendo più nel dettaglio dell’evento, il tracciato di Budapest ospita ininterrottamente il Gran Premio d’Ungheria dal 1986. L’autodromo si trova nei pressi di Mogyorod e venne appositamente costruito per ospitare la Formula 1. L’ingresso della massima serie automobilistica in Ungheria fu una grande conquista politica per il mondo d’oltrecortina, in quanto rappresentò il debutto del grande motorsport a targa occidentale in un paese socialista.
Il layout del tracciato si presenta stretto e tortuoso, una configurazione che gli è valsa il soprannome di ‘Montecarlo senza muretti’, rendendo molto problematici i sorpassi. Proprio per agevolare e consentire un maggior numero di sorpassi, nel 2003 venne allungato il rettilineo principale, creando un profilo più stretto per curva 1, oltre alla modifica di curva 12 per allungare lo spazio di frenata.
Budapest ospiterà il debutto dell’ATA (Alternative Tyre Allocation), ovvero della prescrizione di un unico tipo di gomma slick per ogni sessione di qualifica, che doveva essere introdotto durante il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna e che verrà riproposto al Gran Premio d’Italia. I team dovranno usare gomme hard in Q1, medie in Q2 e soft in Q3, mentre saranno liberi di fare le proprie scelte in caso di pista bagnata. I set di gomme a disposizione sotto queste condizioni sono 11, contro i 13 disponibili per i normali week-end di gara.
Storicamente l’Hungaroring si è guadagnato la reputazione di essere estremamente caldo e asciutto, con temperature ambientali e dell’asfalto elevate. La gara a fine luglio e la posizione del circuito, in un anfiteatro naturale che non favorisce la circolazione dell’aria, rendono la tappa di Budapest impegnativa per la gestione termica degli pneumatici e per la sopportazione delle condizioni estreme da parte degli stessi piloti.
Il layout di Budapest non è ad alta energia, determina un livello medio di stress sugli pneumatici (3/5 sulla scala Pirelli) e le sollecitazioni sulle gomme riguardano più la trazione (4/5) che la frenata (3/5). L’Hungaroring presenta asfalto liscio che a volte è accidentato in alcuni punti, ma presenta nel complesso un basso livello di abrasione (2/5).
A dominare l’albo d’oro ungherese troviamo Lewis Hamilton, impostosi qui per un totale di 8 successi. Tra gli altri piloti in griglia hanno lasciato la propria firma, tutti in un’unica occasione, Fernando Alonso (2003), Daniel Ricciardo (2014), Esteban Ocon (2021) e Max Verstappen (2022).
PRONOSTICI
Il mattatore Max Verstappen giunge in Ungheria dopo l’ennesimo trionfo ottenuto a Silverstone, ottavo stagionale nonché sesto consecutivo. Con certi numeri a far da cornice è impossibile intravedere un tracciato in cui la stellare alchimia tra l’olandese e la RB19 possa avere battute d’arresto. I punti di vantaggio sull’abbacchiato compagno di squadra Sergio Perez sono già 99 e probabilmente il vero obiettivo postosi da SuperMax sarà quello di provare a vincere in solitaria anche il mondiale costruttori, perché su quello piloti è inutile anche solo aprire discussioni.
È, infatti, solo alle spalle che il Campionato apre lo spazio entusiasmante di una lotta convulsa e dunque delle tematiche più interessanti. A Silverstone è stata la McLaren e ribaltare il tavolo, rivelandosi come grande sorpresa del weekend. Insieme a Lando Norris e Oscar Piastri, il team di Woking ha portato a casa un secondo e quarto posto, dopo aver iniziato la stagione frequentando stabilmente le ultime file della griglia. A dire il vero il pacchetto di aggiornamenti della MCL60 aveva ben figurato già in Austria, quando a beneficiarne era stato solo il talento britannico, ma nel Gran Premio di casa il passo avanti è stato senza dubbi confermato.
In questa imprevedibile altalena che si agita dietro Sua Maestà Verstappen, continua ad essere poco decifrabile il reale stato di competitività di Mercedes e Ferrari. Due settimane fa è stata la Stella d’Argento a battere una troppo conservativa Ferrari, piazzando sul podio Lewis Hamilton e al quinto posto George Russell. A Maranello i due alfieri Leclerc e Sainz non sono andati oltre la nona e decima posizione, attestandosi quindi come quinta forza. Il risultato finale della Scuderia tricolore ha certamente risentito di un’apprensione esagerata per l’usura degli pneumatici, non cogliendo, come i concorrenti, le opportunità derivate dalle mutate condizioni della pista nella giornata di domenica. Al netto di questo inciampo l’entourage Ferrari continua, tuttavia, a dirsi soddisfatto dei passi in avanti fatti sino ad ora sulla SF-23 e anche in Ungheria arriveranno delle piccole novità per la zona anteriore della monoposto. Un po’ in affanno in termini di sviluppo risulta essere la Aston Martin di Fernando Alonso e Lance Stroll. Se, infatti, l’inizio brillante del due volte Campione del Mondo di Oviedo, capace di raccogliere sei podi in otto gare, sembrava poter mettere in cassaforte il ruolo di seconda forza, negli ultimi due Gran Premi (Austria e Silverstone) la compagine di Gaydon non è andata oltre un quinto e settimo posto. Attualmente l’iberico conserva la terza piazza in classifica generale, ma il ‘Re Nero’ incalza a -16.
Infine, concludiamo con un grande in bocca al lupo per la nuova avventura di Daniel Ricciardo, chiamato a rimpiazzare il silurato Nick De Vries al volante dell’AlphaTauri. L’universo Red Bull ha deciso di dare a ‘The Honey Badger’ la possibilità di aprire una nuova fase della propria vita sportiva.
(Credits: Getty Images)