JAVIER ZANETTI COMPIE 50 ANNI: L’ARRIVO CON RAMBERT, IL TRIONFO IN CHAMPIONS E LE GIOIE DA DIRIGENTE

Submitted by mattia.todisco on Thu, 08/10/2023 - 05:13
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Redazione
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Javier Zanetti compie oggi cinquant’anni e li festeggia all’Inter, dove ha passato gli ultimi ventotto della sua vita. Da quando nel 1995 è approdato nel campionato italiano come un semisconosciuto terzino destro, sebbene già nel giro della nazionale argentina, acquistato da Massimo Moratti assieme a Sebastian Rambert. L’acquisto di grido doveva essere l’altro giocatore proveniente dal Sudamerica, che invece sarà una meteora. In compenso, Zanetti chiuderà la carriera da calciatore come bandiera del club, il più presente di sempre, capace di vincere in Italia, in Europa, nel mondo.

Zanetti ha avuto un’evoluzione da calciatore che ha abbracciato tante fasi della storia dell’Inter, non tutte positive. Tecnicamente è stato in primis un eccellente esterno di una difesa a quattro, alter ego a destra di quello che in quel 1995/96 era Roberto Carlos a sinistra. Il brasiliano, incompreso, andrà via dopo soltanto una stagione per accasarsi al Real Madrid, dove sarà rimpianto per anni. Il “Tractor”, invece, giocherà diverse stagioni a destra con la sua naturale cavalcata, in grado di segnare pochi ma bellissimi gol in slalom, arrivando fino alla porta. Con l’avvento di Roberto Mancini cambierà la storia per lui e per la società.

Oggi commissario tecnico dell’Italia, il “Mancio” ebbe un’intuizione molto felice nel 2006 quando i nerazzurri acquisteranno Maicon. Con una mossa azzardata, sposterà un pilastro come Zanetti dal ruolo di esterno a destra a quello di interno di centrocampo, in una mediana a tre, per dare spazio al neo acquisto brasiliano. Quest’ultimo si rivelerà uno dei più forti al mondo in quella posizione, mentre l’argentino allungherà la carriera fino ai quarant’anni. Contestualmente, inizierà il periodo di successi per l’Inter, che fino a quel momento sotto la presidenza Moratti aveva vinto solo la Coppa Uefa 1998. Cinque scudetti consecutivi, compreso quello a tavolino dopo lo scandalo di Calciopoli, ma soprattutto il “Triplete” del 2010 con la conquista di Serie A, Coppa Italia e Champions League nella stessa stagione, impresa mai riuscita prima a un’italiana.

L’ultimo trionfo da calciatore di Zanetti è del 2011, un’altra Coppa Italia, l’anno dopo il trionfo a Madrid contro il Bayern Monaco. Resterà l’ultimo alloro in bacheca fino allo scudetto conquistato tre stagioni fa con Antonio Conte in panchina. Nel 2014 Zanetti, a pochi mesi dai 41 anni e dopo essere appena tornato da un grave infortunio, si ritirerà con tutti gli onori. Riconosciuti anche in patria, perché pur senza riuscire a conquistare trofei importanti con l’albiceleste sarà uno dei perni della squadra per due decenni, attualmente il terzo più presente della storia con 145 “gettoni”.

I successi del campo si trasformeranno in soddisfazioni dietro la scrivania dopo aver chiuso la carriera agonistica. Zanetti studierà, diventerà subito dirigente dell’Inter. Tutt’ora è il vice-presidente della società, figura fondamentale per i giocatori e lo staff tecnico, un elemento di collegamento e un volto riconosciuto a livello internazionale nei grandi appuntamenti. Esempio di stile, premiato anche per il suo forte impegno nel sociale con la Fondazione Pupi, che da oltre vent’anni aiuta i bambini e le famiglie in difficoltà in Argentina.

Pur non occupandosi direttamente del calciomercato, negli ultimi anni è riuscito a mettere lo zampino in alcune delle operazioni della società. Grazie anche ai buoni uffici con Diego Milito, allora direttore sportivo del Racing, nel 2018 l’Inter ha superato la concorrenza delle maggiori realtà europee assicurandosi Lautaro Martinez. Oggi l’argentino è il capitano della squadra, acquistato per un quinto del suo valore attuale e capace di resistere a sirene come quelle del Barcellona, quando ancora in blaugrana giocava Leo Messi.

 

(Credits: Getty Images)

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