Dopo il terremoto che ha colpito la Figc causato dalle dimissioni a sorpresa di Roberto Mancini per motivi personali, in quel di Coverciano si sta lavorando alla velocità della luce per trovare il successore del CT campione d'Europa. Una fretta dettata dal calendario delle qualificazioni ai prossimi Europei, con gli Azzurri che scenderanno in campo già il 9 settembre contro la Macedonia. Si proprio quella Macedonia. I nomi sondati sono due: Antonio Conte e Luciano Spalletti. Entrambi hanno già dato l'ok per prendere in mano l'eredità di Mancini, con quest'ultimo già tentato da una golosissima offerta proveniente dall'Arabia Saudita, pari a circa 20 milioni di euro a stagione per tre anni.
Tornando a Conte e Spalletti, il preferito è l'ex tecnico del Napoli, con l'ostacolo più grosso rappresentato dalla clausola che il patron partenopeo De Laurentiis aveva fatto inserire alla firma del contratto. Una piccola postilla per evitare che Spalletti allenasse una diretta rivale in Serie A ma che sta ostacolando l'approdo dell'allenatore di Certaldo sulla panchina azzurra. Nulla di insormontabile comunque, con Gravina e De Laurentiis impegnati in queste ore per sciogliere il nodo. L'importo da versare nelle casse del Napoli è pari a poco più di 3 milioni di euro, una cifra che nessuno vuole pagare. Nonostante questo, si parla già di un possibile annuncio il 16 agosto.
SPALLETTI PROSSIMO CT DELL'ITALIA: IL NODO DELLA CLAUSOLA
In merito alla clausola, è stato sentito dall'Ansa il legale del Napoli, l'avvocato Grassani. Queste le sue parole rilasciate pochi minuti fa:
"La clausola aveva lo scopo di ristorare il Napoli qualora Spalletti non avesse mantenuto la promessa di fermarsi per un anno, nella prospettiva che ci fosse una società concorrente. Nessuno pensava a una federazione. E la Figc mai ha pagato un club per un allenatore. Questo è lo scoglio politico da superare".
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