Il giorno successivo alla storica vittoria della medaglia d’oro nel salto in alto ai Mondiali di atletica di Budapest, Gianmarco Tamberi ha raccontato i retroscena del successo che lo hanno portato nell’Olimpo degli atleti italiani e mondiali. Un salto di 2,36, non molto lontano dall’obbiettivo di 2,40 prefissatosi alla vigilia, e distante 9 centimetri da quello storico di Sotomayor. Un triplete del salto in alto riuscito solamente a Cova in Italia. Con quella di Tamberi, gli Azzurri salgono a quota tre medaglie conquistate nella manifestazione di Budapest dopo l’argento di Antonella Palmisano nella marcia e del bronzo di Fabbri nel lancio del peso.
TAMBERI, UN ORO STORICO! I RETROSCENA
L’atleta ha sottolineato l’importanza del riscaldamento, vissuto come un momento di preparazione ma anche di sfida psicologica agli avversari, risultati probabilmente intimiditi dalle misure saltate da Tamberi:
“Tecnicamente ho fatto il miglior riscaldamento, ho saltato bene, una misura che poteva valere anche una medaglia. Probabilmente ho creato il panico anche tra gli avversari, che hanno visto un rivale saltare così. Forse li ho destabilizzati”.
Infine un sogno nel cassetto da realizzare per coronare al meglio la propria carriera: fare il Portabandiera alle prossime Olimpiadi:
“Sarebbe un onore immenso, il coronamento di una carriera, un premio che mi farebbe tantissimo piacere, anche se altri atleti se lo meritano almeno quanto me, se non di più”.
(Credits: Getty Images)
