CALCIO E DOPING, I CASI CHE HANNO FATTO STORIA

Submitted by mattia.todisco on Thu, 09/14/2023 - 16:41
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Paul Pogba positivo al testosterone: è la notizia che ha lasciato tutti sorpresi e che ancora oggi tiene banco nell’opinione pubblica del mondo del calcio. Il centrocampista della Juventus si era sottoposto al test antidoping al termine di Udinese-Juventus, prima giornata di campionato (20 agosto scorso), match a cui il Polpo non aveva preso parte. Essendo risultato positivo, Pogba è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale Antidoping, in attesa che le indagini vadano avanti. Nel frattempo, proprio nelle scorse ore Pogba ha richiesto le controanalisi, che dovrebbero avvenire il prossimo 20 settembre. In attesa che l’iter burocratico vada avanti, quello del francese è soltanto l’ultimo caso di doping che coinvolge un personaggio illustre del mondo del calcio. Il caso più recente, accaduto nella scorsa stagione, riguarda Palomino dell’Atalanta: out per quattro mesi, è poi rientrato poiché è riuscito a provare la sua innocenza. Ma, andando a ritroso, i casi non sono pochi.

2001, LA STAGIONE DEL “NANDROLONE”

Famosa fu la stagione del 2001 e del “Nandrolone”: uno steroide anabolizzante derivato sempre dal testosterone che colpì diversi calciatori della nostra Serie A. Da Pep Guardiola (allora a Brescia, prima prese 4 mesi di squalifica e poi venne assolto) a Edgar Davids della Juventus (anche lui fuori dai campi di gioco per 4 mesi), passando per Jaap Stam della Lazio (inizialmente 5 mesi poi ridotti a 4), Cristian Bucchi e Salvatore Monaco (entrambi del Perugia), Fernando Couto (Lazio), Nicola Caccia e Stefano Sacchetti (Piacenza) fino a François Gillet del Bari. Fuori dai nostri confini nazionali, stessa sorte toccò a Frank de Boer, allora al Barcellona.

Da ricordare anche la vicenda del Campione del Mondo Angelo Peruzzi, che venne trovato positivo alla fentermina dopo aver assunto il Lipopill a inizio carriera. Fece discutere e non poco il caso di Marco Borriello, poiché coinvolse anche l’allora sua fidanzata Belen Rodriguez. Il centravanti venne trovato positivo al prednisone e prednisolone - metaboliti del cortisone – e ricevette una squalifica di tre mesi.

MARADONA E CANIGGIA, I CASI PIÙ ECLATANTI

Purtroppo, nel corso degli anni non ci sono stati soltanto casi più o meno accidentali che hanno riguardato integratori o farmaci. Ma, come nel caso di Diego Armando Maradona e Claudio Caniggia, la sostanza in questione era la cocaina. Il Pibe de Oro venne squalificato ben due volte, poiché trovato entrambe le volte positivo all’antidoping: nel 1991 per cocaina e nel 1994 per efedrina; il centravanti argentino, invece, nel 1993 (sempre per cocaina).

MUTU, IULIANO, CARROZZIERI, PERUZZI, BACHINI E FLACHI: GLI ALTRI CASI

Ci sono poi i casi più recenti che riguardano Mark Iuliano e Morris Carrozzieri: l’ex difensore della Juventus non passò il test antidoping nel 2008, allora al Ravenna, risultando positivo alla cocaina. L’ex difensore del Palermo venne trovato positivo a un metabolita della cocaina durante un controllo del Coni dopo Palermo-Torino del 2009. Celebre fu anche il caso di Adrian Mutu, che dovette rinunciare e rescindere il suo contratto con il Chelsea dopo appena una stagione giocata, con annessa multa nei confronti della Football Association. Infine, i casi di Bachini e Flachi, probabilmente i più tristi: l’ex centrocampista venne trovato positivo alla cocaina ben due volte nel giro di due anni, ricevendo la radiazione dal mondo dal calcio; stessa sorte è toccata all’ex bomber della Samp: anche lui trovato positivo alla cocaina due volte, venne condannato dal Tribunale Nazionale Antidoping a dodici anni di squalifica, chiudendo così anzitempo la sua carriera.

 

(Credits: Getty Images)

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