FORMULA 1: LA FERRARI CERCA CONFERME DOPO LA VITTORIA DI SINGAPORE

Submitted by federico.tireni on Fri, 09/22/2023 - 09:43
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Redazione
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Abbandonato il notturno contesto equatoriale con il trionfo della Ferrari di Sainz, la Formula 1 si trasferisce alle più temperate latitudini nipponiche, dove, domenica 24 settembre, andrà in scena il Gran Premio del Giappone. La storica pista di Suzuka, fatte salve le due parentesi disputate al Fuji nel 2007 e 2008, è una presenza fissa del calendario dal 1987, a cui vanno sommate le tre apparizioni del 1963, 1964 e 1976. Proprietà di casa Honda, il tracciato giapponese è tra i più amati dai piloti per via di un layout ricco, variegato ed estremamente tecnico. I 5087 metri che lo compongono sono caratterizzati dall’alternanza di esse, tornanti e curvoni molto veloci, come ad esempio lo Snake che porta alla curva Dunlop, la complicata Spoon Curve o la velocissima 130R. Tra tutti gli impianti presenti nel calendario quello di Suzuka è l’unico ad avere una conformazione ad 8, dotato quindi di sottopassaggio e cavalcavia. Sono molti tratti che segnano l’unicità di questo splendido tracciato ed oltre a quelli fisici e architettonici si aggiungono quelli storici, legati ai destini della Formula 1. Sono, infatti, ben 13 le volte in cui questo Gran Premio è stato decisivo per consegnare il titolo iridato, come avvenuto anche lo scorso anno, quando Max Verstappen si laureò per la seconda volta Campione del Mondo, vincendo la gara del Sol Levante.

Il pilota più vincente nel parco giochi di Suzuka è Michael Schumacher, con 6 successi in bacheca. Ad inseguirlo troviamo Lewis Hamilton a quota 4, mentre fra gli altri piloti in attività si contano le singole apparizioni nell’albo d’oro di Fernando Alonso (2006), Valteri Bottas (2019) e Max Verstappen (2022).

 

PRONOSTICI

Arriviamo in Giappone ad una sola settimana dal più clamoroso colpo di scena della stagione; una scuderia diversa dalla Red Bull ha vinto un Gran Premio di Formula 1. Ad aggiudicarsi la tappa di Marina Bay è stato Carlos Sainz sulla Ferrari, dopo una gara condita da intelligenza tattica e solidità estreme. Alle spalle del ferrarista sono saliti sul podio Lando Norris e Lewis Hamilton. ‘Solo’ quinta la RB-19 numero 1 del Campione del Mondo in carica, che ha così visto interrompersi a 10 l’incredibile striscia record di 10 vittorie consecutive, mentre ottava si è piazzata quella del messicano Sergio Perez. Ma un singolo passo falso non basta, secondo i bookmakers, a stravolgere i pronostici e mettere in dubbio il dominio impresso dall’olandese. È così che alla vigilia di un nuovo weekend non possiamo che ritrovare il duo Verstappen-Red Bull come principale candidato alla vittoria. Bisognerà tuttavia comprendere quanto effettivamente abbiano impattato sulle performance della monoposto figlia di Adrian Newey le nuove direttive tecniche introdotte a Singapore e se queste, dunque, possano o meno rimescolare le carte in tavola da qui fino alla fine della stagione.

Quello che pare, invece, abbastanza chiaro è che la Scuderia di Maranello ha trovato, finalmente, una strada da seguire per far funzionare la SF-23 nella finestra che più le aggrada. La buona prestazione di Zandvoort, il terzo e quarto posto di Monza e, ciliegina sulla torta, la vittoria nella notte rossa di Singapore, sono le tappe evolutive del raggiungimento di questo equilibrio. La distanza dal secondo posto, detenuto da Mercedes, nel campionato costruttori ammonta ora a 34 punti, con una Ferrari mostratasi molto più competitiva e costante dei rivali anglo-tedeschi in quest’ultima fase. Sicuramente molto ha influito lo 0 incassato da George Russell all’ultimo giro di Marina Bay, senza il quale la Stella d’argento avrebbe potuto agevolmente conquistare i punti della terza e quarta posizione. Ma l’acquolina in bocca per una vittoria ancora alla portata ha indotto il giovane talento inglese a strafare, terminando a muro la propria gara. Salva la baracca Lewis Hamilton, che con il terzo posto di Singapore porta a 5 i suoi podi stagionali, dopo un digiuno durato quattro gare. La terza medaglia d’argento di Lando Norris, aiutato dalla strategia di Carlos Sainz, dimostra dopo tre gare turbolente in casa McLaren, lo stato di salute della MCL60, distante 78 punti da una Aston Martin in caduta libera. I sei podi ottenuti da Fernando Alonso nelle prime otto gare sembrano ormai un lontano ricordo per il team di Lawrance Stroll e il secondo posto di Zandvoort è somigliato più ad un lampo nella notte che alle luci di una rinascita. Il Principe di Oviedo è stato anche scavalcato nella classifica piloti da Hamilton, che ora ha un vantaggio di 10 punti. Il dato più preoccupante resta, però, il pantano in cui si è immersa la AMR23, incapace di progredire rispetto al livello di inizio stagione.

Tornando in casa Ferrari, ci dedichiamo al pilota finora volutamente non nominato. Il riferimento è chiaramente a Charles Leclerc, passato in poco tempo da essere considerato ‘il Predestinato’, uomo del destino per la risurrezione Ferrari, ad un pilota dal talento troppo fragile e discontinuo per potersi giocare un campionato di Formula 1, soprattutto se paragonato al fermo soldato iberico con cui condivide il box. Il monegasco, è vero, sta accusando un deficit di adattamento alla SF-23 rispetto al compagno di squadra, specie in quest’ultimo spicchio di stagione, ma l’argento vivo della sua guida e l’incondizionato amore nei confronti della Scuderia di Maranello, speriamo possano tornare a brillare quanto prima. E perché no, proprio qui a Suzuka, dove lo scorso anno la Rossa numero 16 venne portata a podio.

 

(Credits: Getty Images)

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