FORMULA 1: PRIMO MATCH POINT IN QATAR PER VERSTAPPEN

Submitted by federico.tireni on Fri, 10/06/2023 - 06:44
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Redazione
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Dopo l’assaggio del 2021, il circuito di Losail è pronto a riospitare il Circus della Formula 1, in quello che potrebbe essere il weekend della matematica vittoria di Max Verstappen del titolo mondiale 2023. In questo fine settimana andrà in scena la seconda edizione del GP del Qatar, il quale per l’occasione ospiterà la quarta Sprint Race dell’anno e il terzo appuntamento in notturna. Dunque, format super-compresso che vedrà le monoposto scendere in pista già al venerdì per giocarsi le qualifiche, dopo il primo turno di libere; si deciderà subito la griglia del GP di domenica, per poi riservare il sabato a Shootout e Sprint Race.

Oltre al format ci sarà molto di più a puntare i riflettori sulla trasferta qatariota; Max Verstappen, infatti, potrebbe laurearsi Campione del Mondo già al termine della Sprint Race, quando un piazzamento tra i primi sei gli consegnerebbe tra le mani la terza stella iridata consecutiva.

In quel 2021 marchiato dalla feroce lotta tra l’asso olandese e Lewis Hamilton, fu quest’ultimo ad apporre il proprio nome nel neonato albo d’oro del Qatar. Subito alle sue spalle il rivale.

Il layout del tracciato misura ben 5419 m, di cui 1068 compongono il rettilineo principale, consentendo innumerevoli occasioni di sorpasso in corrispondenza di curva 1. Pensate e progettate prevalentemente per gare motociclistiche, le 16 curve da media e alta velocità (6 a sinistra e 10 a destra) disegnano una pista rapida e scorrevole, priva di dislivelli data la collocazione desertica pianeggiante.

 

PRONOSTICI

Dopo la notte dolente di Singapore, Max Verstappen si è ripreso la vittoria trionfando, senza concorrenti, a Suzuka. Spazzata via ogni incertezza circa una possibile influenza delle nuove direttive tecniche regolamentari sull’efficacia del missile RB-16, la Formula MaxBull ha riavuto il suo monarca nella forma più intatta possibile. Il tredicesimo successo d’annata ha, inoltre, consegnato alla Red Bull il sesto titolo Costruttori, riducendo oramai ad una formalità l’assegnazione di quello Piloti.

Dati i 177 punti di vantaggio dal compagno di squadra Sergio Perez, a SuperMax basterebbe, come detto in precedenza, tagliare il traguardo in top6 per aggiudicarsi aritmeticamente il mondiale già al termine della Sprint Race. Il dominio assoluto imposto durante tutta la stagione è destinato a trovare compimento in questo fine settimana. La non felice annata di Sergio Perez, reduce da un brutto e confusionario GP di Suzuka, ci porta a vedere nella lotta per il secondo posto di classifica l’altro luogo d’interesse in questo finale di stagione. Lewis Hamilton si è, infatti, portato a 33 punti dalla seconda guida di Milton Keynes e, visti i 180 punti ancora da assegnare, il gap sembra tutt’altro che incolmabile. Certamente la W14 non è mai stata all’altezza della Red Bull, ma, come accennato, la stagione storta capitata sul cammino del messicano potrebbe rimescolare le carte per il titolo di vicecampione.

A complicare la rincorsa di Re Lewis saranno soprattutto Ferrari e McLaren. La scuderia di Woking, rinata a partire dal weekend austriaco, è fuori dalla lotta per via di un disastroso inizio di stagione, ma la competitività dimostrata in questa seconda fase ha sottratto diversi punti alle concorrenti in lizza. Lando Norris è, infatti, reduce da due secondi posti consecutivi e in Giappone anche l’esordiente Oscar Piastri ha conquistato il suo primo podio in un GP. La MCL60 è stata l’unica vettura a far registrare, occasionalmente, tempi vicini a quelli della magica RB-19 e dunque anche in Qatar la squadra in arancio è considerata la favorita per piazzarsi alle spalle della Red Bull.

Anche sponda Ferrari, dopo la pausa estiva, qualcosa è decisamente migliorato. Il lavoro di studio e sviluppo fatto dagli uomini di Maranello ha consegnato a Charles Leclerc e Carlos Sainz una vettura meno estrema e dalla finestra di funzionamento decisamente più ampia. Da allora sono arrivate due pole position e una vittoria; la Ferrari ha avuto il grande merito di interrompere l’assolo Verstappen-Red Bull. Il vantaggio di aver raggiunto un bilanciamento equilibrato della vettura si è immediatamente tradotto in performance e continuità, che hanno permesso al Cavallino di recuperare 36 lunghezze, riducendo a 20 i punti di distacco che separano la Rossa dalla seconda posizione della Stella di Stoccarda, quando ancora mancano sei appuntamenti in calendario. I limiti della SF-23 non sono certo scomparsi ed emergono ancora chiari in circuiti che ne sollecitano i punti deboli, come visto a Suzuka, ma complessivamente la monoposto è più centrata e meno esposta a rovinose oscillazioni. Questo consente alla Rossa di mettere in pista prestazioni tutto sommato dignitose anche in contesti sfavorevoli, come dimostrano il quarto e sesto di Leclerc e Sainz in Giappone e le quattro gare consecutive terminate con più punti della Mercedes (pesa sicuramente lo 0 di Russell a Singapore).

Discorso esattamente opposto per l’Aston Martin. Se la casa britannica era partita a fionda a inizio campionato, il fallimentare piano di sviluppo della AMR23 ha visto progressivamente deteriorare l’incisività della vettura, fino al magrissimo bottino di soli 6 punti portati a casa nelle ultime 3 gare, che hanno relegato la scuderia di proprietà di Lawrence Stroll in quarta posizione a 84 punti dalla Mercedes. Fu, però, proprio Fernando Alonso, allora portacolori Alpine, nel 2021 a concludere il podio alle spalle di Hamilton e Verstappen. Chissà che un ruggito del campione di Oviedo sotto le illuminazioni artificiali di Losail possa regalare ancora una soddisfazione al team di Gaydon in difficoltà. In fondo i 16 punti di svantaggio da Hamilton non sono poi così tanti.

 

(Credits: Getty Images)

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