La nota piattaforma di streaming Dazn si è aggiudicata i diritti tv della Serie A per altri cinque anni, fino al 2029. Un investimento di quasi un miliardo è stato necessario per convincere i presidenti ad accettare la proposta coordinata dalla coppia guidata dal colosso inglese fondato nel 2015 insieme a Sky. Su satellite infatti, continueranno ad essere trasmesse tre partite a giornata delle dieci previste, con Dazn invece che le trasmetterà tutte. Sky però, avrà partite con più appeal rispetto a quelle attuali.
Ora, la cifra che sarà versata può essere vista in due modi. Rispetto all'ultimo triennio c'è stata una diminuzione di 30 milioni a stagione, con l'idea della Lega che si aggirava intorno al miliardo e cento. Quindi 200 milioni in meno rispetto alla previsione iniziale e 30 di differenza prendendo in considerazione l'ultimo bando. Cifre negative verrebbe da dire, ma i fattori extra e in campo hanno giocato un fattore importantissimo, e anzi, i 4.5 miliardi in cinque anni sembrano manna dal cielo per la Lega Serie A. Quest'ultima è riuscita anche a strappare una clausola del 50% sui ricavi di Dazn oltre agli 800 milioni: una cifra che potrebbe portare diversi soldi extra nelle casse del calcio italiano.
Mesi di trattative, accordo più volte andato vicino dal saltare e rotture fra le due parti sfiorate più e più volte. L'alternativa, promossa in primis dal presidente del Napoli De Laurentiis, riguardava un canale prodotto dalla stessa Lega. Autoprodursi era un'idea che è stata presa in considerazione, ma i rischi di un'implosione del progetto ha fatto desistere molti presidenti. Ben 17 favorevoli alla proposta di Dazn e Sky, solo 3 contrari (Napoli, Cagliari e Salernitana), con un furioso De Laurentiis che ha abbandonato la sala dopo la votazione urlando:
"Dazn non è competente, il calcio italiano morirà".
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