MOTO GP: IN THAILANDIA BAGNAIA CERCA L'ALLUNGO DEFINITIVO

Submitted by federico.tireni on Fri, 10/27/2023 - 08:16
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Redazione
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Dopo il week-end disordinato di Phillip Island, con il maltempo che ha reso necessario correre al sabato la gara lunga e cancellare la Sprint slittata a domenica, la MotoGP si appresta a traferirsi a Buriram per il Gran Premio della Thailandia, ultimo appuntamento della tripletta asiatica prevista per il mese di ottobre.

Ad accendere l’evento troveremo ancora una volta il testa a testa tra Bagnaia e Martin. Costruito a circa 410 km a nord-est di Bangkok, il Chang International Circuit di Buriram misura 4558m con 12 curve totali: 5 a sinistra e 7 a destra. Il rettilineo invece si estende per 1km. Come tutti i layout partoriti dalla mano del tedesco Herman Tilke, anche quello thailandese presenta numerosi rampini e ripartenze da bassa velocità come quelle di Curva 1, Curva 3 e la staccata conclusiva di Curva 12, dove sarà fondamentale mettere bene a terra i cavalli per sfruttare al meglio la trazione in vista delle lunghe accelerazioni. La parte centrale del tracciato si distingue invece come un tratto medio-misto, che va stringendosi in corrispondenza del quarto settore. Qui servirà fare molto ‘turning’, ossia essere svelti nel prendere la corda della curva per rimanervi cuciti, molto probabilmente le moto dotate di grande agilità (Yamaha su tutte) potrebbero avere dei vantaggi.

Buriram è una giovane new entry nel calendario del Motomondiale, la sua comparsa avvenne infatti nel recente 2018 e da allora sono state 3 in totale le gare disputate sul suo asfalto (nel biennio 20-21 l’appuntamento venne cancellato causa pandemia). Ad imporsi consecutivamente nel 2018 e 2019 ci pensò Marc Marquez, mentre il testimone passò a Miguel Oliveira (su KTM) lo scorso anno.

 

PRONOSTICI

La prestazione di Phillip Island sugellata dal secondo posto alle spalle di Johann Zarco (al primo successo in MotoGP) ha rappresentato un risultato di grande importanza per Pecco Bagnaia. Il pilota di Chivasso ha portato ora a 27 punti il vantaggio su Jorge Martin e continua ad essere il grande favorito per il titolo. Ciò che più ha stupito di Bagnaia nelle ultime due gare in Indonesia ed Australia sono state la maturità e la lucidità nell’affrontare condizioni di iniziale difficoltà. I venerdì dello scudiero Ducati si sono dimostrati infatti molto complessi, con una ricerca del giusto set-up che tardava ad arrivare in un format ipercompresso in cui è invece fondamentale trovare la quadra al più presto.

Pilota e team hanno invece saputo mantenere la calma e la fiducia nel proprio metodo di lavoro ha permesso loro di presentarsi al massimo della forma quando contava: in gara. Con il secondo posto australiano Bagnaia porta a 11 i suoi podi in 16 gare, a dimostrazione di una costanza di rendimento che è probabilmente l’unica arma per contrastare Jorge Martin. Il torero caliente del team Prima Pramac attualmente è senza dubbio il pilota più veloce in griglia, sempre a posto sin dal venerdì e performante in ogni tipo di condizione. A mancargli, in queste ultime due trasferte, sono state proprio le qualità messe in campo da Bagnaia, ossia pazienza, maturità, gestione dei momenti e lucidità strategica. La scelta di adottare la mescola morbida nella gara di Phillip Island, condivisa in griglia esclusivamente da Marc Marquez, a scapito della media, ha infatti evidenziato una fretta nel mettere a frutto l’esplosività rivelatasi fallimentare. Partito come una palla di cannone, lo spagnolo ha infatti visto incenerirsi i 4 secondi di vantaggio accumulati sugli inseguitori a sei giri dalla fine, per venire inghiottito dai quattro piloti alle sue spalle durante l’ultimo giro e terminare quinto una corsa che avrebbe potuto dominare. Un eccesso di irruenza simile a quello visto in Indonesia, dove la scivolata fatale è giunta quando Martin aveva già guadagnato la testa e messo da parte un importante vantaggio. La velocità, insomma, non basta, e di sprecare punti quando si è migliori in pista non è più tempo.

Per combattere alla pari con il team ufficiale e Pecco Bagnaia, Martinator dovrà dare una ‘regola’ alla propria fiamma, trovare la giusta misura per l’impeto. I punti in palio sono ancora 148, il che lascia i giochi completamente aperti per il finale di stagione, ma la tappa thailandese sembra continuare a sorridere al Campione del Mondo in carica. Qui, infatti, Pecco ha già trionfato in Moto2 nel 2018 ed è giunto terzo lo scorso anno in MotoGP, mentre lato Martin troviamo un quarto, un sesto ed un nono posto. Insomma, sulla carta sembrerebbero esserci i presupposti per l’allungo definitivo, ma nulla, in questo momento di assoluta forma, sembra poter vietare allo spagnolo di rifarsi in qualsiasi occasione.

In questo serrato testa a testa potranno risultare dirimenti le eventuali ‘intromissioni’ di altri piloti. Il grande equilibrio di prestazioni maturato lo scorso fine settimana ha permesso a Bagnaia di guadagnare molti punti sul rivale anche grazie ai piazzamenti di Fabio Di Giannantonio e Brad Binder, terzi e quarti al traguardo. A Buriram i nomi con cui confrontarsi potrebbero essere i medesimi, con un punto interrogativo su Fabio Quartararo, Marco Bezzecchi e Marc Marquez. Per il primo, detentore del record della pista, si tratterà principalmente di comprendere quanto la sua Yamaha potrà reggere il confronto con le ben più performanti avversarie europee. I podi raccolti in India ed Indonesia avevano alzato il morale, mentre in Australia la M1 è tornata a sprofondare nel blu della propria livrea.

Marco Bezzecchi, non molto soddisfatto del sesto posto di settimana scorsa, potrà tuttavia contare sul progredire della propria spalla dopo l’infortunio di 14 giorni fa. L’otto volte Campione del Mondo, se non altro, è da tenere in considerazione per le due vittorie sul tracciato thailandese, nonostante il solo punto raccolto (quindicesimo piazzamento ottenuto in Australia) nell’arco dei due ultimi weekend di gara disputati.

 

(Credits: Getty Images)

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