Il tour americano della Formula 1 continua. Dopo aver lasciato Austin con la cinquantesima vittoria in carriera di Max Verstappen, il Circus si appresta a varcare il confine disegnato dal Rio Grande per il Gran Premio di Città del Messico, da disputarsi sul tracciato intitolato alla memoria dei fratelli Rodriguez, idoli di casa scomparsi entrambi in circostanze di gara nel 1962 e 1971. Il GP sarà di casa anche per uno dei piloti più discussi del momento, Sergio Perez, impegnato a dimostrare di meritarsi il volante Red Bull anche per la prossima stagione.
L’Autodromo Hermanos Rodriguez ha ospitato tutte le edizioni di Formula 1 svoltesi in Messico a tre riprese dal 1963 ad oggi. La terza vita del Gran Premio, quella moderna, ricominciò nel 2015 grazie all’interesse generato dalla presenza di Sergio Perez e, soprattutto, ai grandi fondi di investimenti privati che hanno consentito di portare nel XXI secolo sia il tracciato che le strutture di supporto. L’attuale tracciato di gara, curato dall’architetto Herman Tilke, misura 4304m e presenta 17 curve totali: 10 a destra e 7 a sinistra. Situata a 2285m sul livello del mare quella messicana è tra le piste più impegnative del Campionato: dall’aerodinamica al motore, tutto viene condizionato dall’altitudine. L’aria più rarefatta impone alle squadre di utilizzare il massimo carico aerodinamico. Al tempo stesso, però, diminuisce la resistenza all’avanzamento e - nonostante l’alto downforce - si raggiungono velocità di punta molto elevate.
Dal 2015 ad oggi l’Hermanos Rodriguez è stato terreno di conquista per i due grandi antagonisti Max Verstappen e Lewis Hamilton, che si spartiscono, rispettivamente, 4 e 2 vittorie.
Pronostici
Red Bull non ha più nulla da chiedere a questa stagione, avendo già vinto tutto ciò che c’era da vincere a livello di titoli iridati. Insaziabile sembra però la sete di vittoria di Max Verstappen, nettamente favorito anche per l’appuntamento messicano dopo essersi fregiato negli USA del quattordicesimo trionfo stagionale su diciassette gare. Tutt’altro è invece il panorama del suo compagno di squadra Sergio Perez, il quale, tra l’abbraccio del popolo amico, dovrà fare i conti con l’incertezza che aleggia sul proprio futuro nella massima serie automobilistica. Il messicano, dopo le due vittorie nelle prime quattro gare, non si è più mostrato competitivo al volante della RB-19 con la quale dall’altro lato del box veniva infranto ogni record, anzi, la sua stagione ha accumulato una lunga serie di errori e prestazioni opache. Lato Checo, dunque, si attende un ruggito d’orgoglio sotto lo sguardo dei tifosi connazionali, ai quali, sino ad ora, è riuscito a regalare due terzi posti nel 2021 e 2022.
Abbandonando l’orbita Red Bull, alle spalle dei re si infiamma sempre più la lotta per il secondo posto nel Mondiale Costruttori tra Ferrari e Mercedes, con una McLaren in grande spolvero a prendersi le luci della ribalta. Non fosse stato per il disperato inizio di stagione, il team di Woking oggi sarebbe sicuramente il principale candidato ad issare la propria bandiera subito dopo quella di Milton Keynes. Tuttavia, i punti di distanza da Mercedes, attualmente seconda, sono 102 ed una rimonta non è più fattibile. Mentre sono solo 22 quelli che tengono separati la Stella d’argento dal Cavallino Rampante. La squalifica di Hamilton e Leclerc al termine del GP statunitense, se ha ulteriormente affossato il monegasco nella classifica piloti, allo stesso tempo ha permesso a Carlos Sainz di guadagnare i punti della terza posizione a dispetto dello 0 di Hamilton, accorciando così in classifica costruttori.
Tuttavia, le prestazioni della Rossa in Texas non sono state affatto incoraggianti, specie sul passo gara, e la suggestiva cornice messicana potrebbe mandare ancora in difficoltà la SF-23 ed i suoi piloti, entrambi mai a podio su questa pista. Più in forma la Mercedes, in particolare con Lewis Hamilton, sempre padrone di un ottimo feeling con le curve dell’Autodromo Hermanos Rodriguez.
(Credits: Getty Images)
