LARISSA IAPICHINO: LA SUA STORIA NEL SEGNO DI FIONA

Submitted by marco.dimilia on Tue, 10/31/2023 - 08:46
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La prestazione superba dell’Italia agli Europei indoor di atletica leggera a Istanbul, impreziosita dalla grande prova di Larissa Iapichino, ha riacceso i riflettori sul talento sulla figlia di Fiona May, capace di stupire tutto il Vecchio Continente. Quello nella manifestazione turca di marzo 2023, davanti alle altre 46 nazioni partecipanti, si è rivelato il miglior risultato di sempre per una spedizione italiana. Due ori, quattro argenti e soprattutto il primo, storico trionfo nella classifica a punti nella competizione costituiscono un bottino che parla da solo per la compagine azzurra. Per la prima volta in 37 edizioni degli Europei indoor il nostro Paese si è classificato primo ai punti, con un totale di 20 finalisti e 84 punti, davanti alla Gran Bretagna, con 72,5 punti e ai Paesi Bassi, con 69 punti. Tra i successi spiccano proprio le prestazioni di Iapichino nel salto in lungo: la giovanissima figlia d’arte ha raggiunto il record italiano al coperto di 6.97, sfiorando la vincitrice, la britannica e ben più esperta Jazmin Sawyers, distante soli tre centimetri. 


Chi è Larissa Iapichino, l’enfant prodige del salto in lungo 

Figlia della nota e affermata Fiona May, due volte campionessa mondiale del salto in lungo e di Gianni Iapichino, ex fuoriclasse italiano dell’asta, Larissa deve il suo nome alla lunghista ucraina Berezhnaya, amica e rivale di sua mamma. Chiunque l’ha vista almeno una volta in televisione intorno al 2010: lo spot in cui è la piccola spalla di sua madre Fiona è ormai nell’immaginario collettivo. Incoraggiata dai genitori, Larissa pratica sport fin da piccolissima: il primo amore è la ginnastica artistica, per otto anni, poi la danza e anche il nuoto. Nel 2015 sboccia la passione per l’atletica: a innescare la scintilla è il meeting di Montecarlo a cui Iapichino assiste con la mamma. Enrico Mancini è il primo tecnico di Larissa a Calenzano nella velocità e sugli ostacoli, poi subentrano Gianni Cecconi nei salti e Ilaria Ceccarelli negli ostacoli. Da giugno 2021 ad allenarla c’è papà Gianni Iapichino, che in passato era stato la guida proprio di Fiona May. Nel 2016, a soli 14 anni, Larissa inizia a farsi conoscere al mondo aggiudicandosi il tricolore cadette dei 300hs, e riconfermandosi nella successiva edizione. Nel 2018 il primo squillo nel lungo con 6.36, miglior prestazione nazionale under 20 al coperto, e il 6.38 della stagione estiva. Il 2019 è l’anno della consacrazione, con il volo a 6.64 ai Tricolori di Agropoli che la rende primatista italiana tra le allieve e anche tra le juniores: Iapichino polverizza un record che resisteva dal 1998, quello di Maria Chiara Baccini (6.55). Agli Europei under 20 di Boras, davanti a rivali più grandi anche di due anni, ripercorre definitivamente le orme della mamma conquistando l’oro, proprio come Fiona May nel 1987 a Birmingham. Nel 2020 la decisione di dedicarsi soltanto al lungo con il tecnico Gianni Cecconi: lo storico 6.80 al meeting di Savona fa di Larissa la seconda italiana di sempre, fino al maestoso 6.91 nel 2021 ad Ancona. Il primato mondiale under 20 indoor le permette così di eguagliare il record nazionale assoluto stabilito da mamma Fiona. 


Oltre il salto in lungo: ciò che non sapevi di Larissa Iapichino 

Nel mondo di Larissa Iapichino non c’è soltanto posto per l’atletica. La lunghista 20enne si è diplomata nel 2021 al liceo scientifico con un punteggio di 85/100, poi si è iscritta alla facoltà di giurisprudenza e nel frattempo è entrata a far parte del collettivo sportivo della guardia di finanza. Fortemente appassionata di moda, Larissa ha già firmato delle collezioni. Ama la pizza ed è tifosissima della Fiorentina. Tra i suoi atleti preferiti ci sono leggende come Michael Jordan, Allyson Felix e Usain Bolt. Le piace anche leggere ma pure scrivere, e nel marzo 2022 ha pubblicato il suo primo libro, intitolato “Correre in aria”: racconta la sua storia di sportiva e di adolescente, dai record al periodo più difficile della sua breve ma intensa carriera, legato all’infortunio che le ha negato la partecipazione alle sue prime Olimpiadi. Ci sarà modo di rifarsi a cominciare dal prossimo grande obiettivo, che risponde al nome di Parigi 2024. Dopo aver perso Tokyoper una distrazione del legamento deltoideo del piede di stacco, tutte le energie di Larissa Iapichino saranno focalizzate su questo prossimo salto: in passato ha raccontato di aver subito “pressioni e negatività” e di essere stata bloccata da tali pensieri. C’è tutto il tempo del mondo per crescere e migliorare i propri risultati, tirando fuori la vera Larissa che forse ancora non conosciamo.

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