LA MOTOGP IN MALESIA – BAGNAIA TORNA A TREMARE. MARTIN PRONTO PER L’AGGANCIO

Submitted by simone.gulli@s… on Thu, 11/09/2023 - 17:07
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Redazione
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Il Campionato del Mondo della MotoGP sta entrando nella fase decisiva della stagione. Dopo una settimana di pausa, i piloti voleranno in Malesia per affrontare il primo Gran Premio della tripletta conclusiva, la quale proseguirà senza soste passando dal Qatar, per poi chiudere a Valencia il cerchio. Ad ospitare la diciottesima tappa presente in calendario sarà il Sepang International Circuit. Molto amato sin dal 1999, anno di battesimo nel Motomondiale, il tracciato sorto a pochi chilometri dalla capitale Kuala Lumpur, si distende per la considerevole lunghezza di 5.543m, nei quali si contano 5 curve a sinistra e 10 a destra. I due lunghi rettilinei, raccordati dal lento tornantino che conclude il giro, sono cinti da una corona di pieghe e staccate molto impegnative, con una raggiatura che spazia da rampini stretti a curvoni veloci da percorrere in terza e quarta marcia. La diversa tipologia di curve presenti a Sepang rende questa una delle piste migliori per mettere a dura prova qualità delle moto e talento dei piloti.

 

Il record di vittorie appartiene ancora a Valentino Rossi, capace di confezionare la bellezza di sei successi. Tra i piloti in attività si contano, invece, le affermazioni in classe regina di Marc Marquez (2014 e 2018), Maverick Vinales (2019) e Pecco Bagnaia (2022).

 

Pronostici

È una battaglia serratissima quella tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin, entrambi sulla Ducati Desmosedici, ma in team differenti. Dopo le due gare di Indonesia ed Australia, dove il pilota del Ducati Factory Team era riuscito a imporre una distanza di sicurezza di 23 punti tra sé e l’inseguitore, in Thailandia l’asso spagnolo del Team Pramac si è lasciato alle spalle gli errori di foga commessi e si è autorevolmente imposto, salendo in cattedra sia nel suo habitat naturale della Sprint Race, sia nel Gran Premio. Una doppietta che gli consente di ridurre a 13 lunghezze il ritardo da Bagnaia. Esplosivo, solido e velocissimo di sabato, è alla domenica che il Campione del Mondo Moto3 del 2018 ha scritto un vero e proprio capolavoro su asfalto, dando prova di tutta la sua grinta agonistica, ora arricchita da un’intelligenza strategica che gli ha finalmente permesso di portare avanti una gestione gomme oculata ed efficace, probabilmente mancata nei due appuntamenti precedenti, dove la voglia di strafare aveva prevalso sgretolando punti e vittorie largamente alla portata. Grazie ad un ritmo gara sostenuto, senza sconfinare nell’esagerazione, Jorge Martin è stato capace di risparmiare quel foglio di pneumatico in più rivelatosi decisivo per rispondere con coraggio e determinazione all’attacco della KTM di Brad Binder nelle battute finali di una corsa elettrica. Il rivale di Bagnaia sembra, insomma, aver trovato la miscela magica composta dal giusto dosaggio di fuoco e misura, che lo renderà certamente un osso ancora più duro con cui battagliare. Gode ora del favore dei pronostici lo spagnolo, tra le curve di un tracciato su cui l’anno scorso fu firmatario della pole position e leader della corsa fino a 16 giri dalla fine, quando cadde spianando la strada al suo odierno sfidante. Il trend di Jorge Martin a partire dal Gran Premio di San Marino rileva uno stato di grazia assoluto, con 8 gare vinte su 11 (3 GP e 5 Sprint) e 166 punti messi a segno (tenendo conto della Sprint Race di Phillip Island annullata per maltempo). Prima di allora il venticinquenne aveva raccolto “solamente” una vittoria la domenica e 2 Sprint Race. Lato Bagnaia, durante lo stesso arco temporale, riportiamo l’unica affermazione di Mandalika (resa possibile dalla scivolata di Martin) ed un bottino di 129 punti. È chiaro che, se l’andamento dovesse restare questo nei prossimi tre week-end, con 111 punti ancora da assegnare, la probabilità di vedere per la seconda volta nella storia la vittoria mondiale di un team clienti (la prima fu quella in 500cc di Valentino Rossi nel 2001 in forza al team Honda Nastro Azzurro) diverrebbe piuttosto una constatazione empirica. Serve una risposta da parte del Campione del Mondo in carica, mostratosi mai pienamente a suo agio sulla Desmosedici dopo il brutto incidente di Barcellona, faticando ad essere subito incisivo sin dai primi turni in pista. Aggiungiamo, inoltre, la tendenza del talento torinese a soffrire particolarmente momenti di alta tensione in cui si trova nella condizione di dover difendere un vantaggio anziché recuperare uno svantaggio, come se il suo estro si liberasse per davvero solo quando le possibilità di successo paiono lontane e con esse il carico di responsabilità. Tutte le 10 vittorie (6 GP e 4 Sprint) siglate dal pilota della VR46 Riders Accademy durante la stagione, esclusa quella indonesiana, sono infatti giunte in una fase relativamente tranquilla del Campionato, quando il peso dei verdetti definitivi era ancora troppo distante per imprimere una pressione paragonabile a quella delle battute conclusive.

Ma il duello Bagnaia-Martin potrebbe certamente esser indirizzato anche dalla comparsa di ulteriori competitors pronti a soffiare punti importanti. Su tutti candidiamo Marco Bezzecchi e Brad Binder. L’italiano portacolori del team Mooney VR46 sarà messo alla prova su una delle sue piste preferite, più fresco dopo la settimana di stop fondamentale per recuperare dal brutto infortunio alla spalla di un mese fa; potrà invece fare affidamento su una KTM vista in grande spolvero in Thailandia Brad Binder, anche lui ottimo interprete della trasferta malese, dove ha già raccolto 2 secondi posti in Moto2 e Moto3 e la vittoria sempre in Moto2 del 2019.

Mettono le mani avanti Fabio Quartararo e Marc Marquez, uno alle prese con gare-test per preparare al meglio il nuovo anno e risollevare la Yamaha dall’attuale pantano tecnico e l’altro dettosi già poco ottimista sul potenziale della sua Honda su una pista complessa e completa come il Sepang International Circuit.

Punto interrogativo su Aprilia, in questo finale di stagione falcidiato dai problemi di surriscaldamento della RS-GP: l’umidità ed il caldo malesi non saranno di certo buoni alleati

 

La Malesia, come sempre dal 2011 in poi, riporta la memoria ad una mattinata triste per tutto il motociclismo, ma con l’affetto del sorriso più sincero dedichiamo un pensiero ed una carezza a Marco Simoncelli.

 

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