BONINSEGNA FA 80, CIFRA TONDA PER "BONIMBA"

Submitted by mattia.todisco on Mon, 11/13/2023 - 15:12
Hero image
Autore
Redazione
news date
News di tipo evento?
No

Compie oggi 80 anni uno dei più grandi centravanti della storia del calcio italiano. Si tratta di Roberto Boninsegna, mantovano di nascita, tifoso dell'Inter fin da bambino che ha coronato il sogno di giocare per la sua squadra del cuore. Non una volta, ma due, perché la storia calcistica di "Bonimba", come verrà soprannominato qualche anno più avanti rispetto agli esordi, parte tra i nerazzurri e passa attraverso una cessione che a posteriori si rivelerà un grosso errore. A parziale discolpa dei dirigenti interisti di allora si può dire che il ragazzo, a 22 anni, non sembrava ancora un giocatore di altissimo livello e che nel 1966 era ancora la "Grande Inter" capace di schierare autentici fuoriclasse in rosa.

OTTANT'ANNI DI BONINSEGNA: DALLA CESSIONE AL CAGLIARI AL RITORNO ALL'INTER

Passano però tre anni prima che a Milano ci si ricreda rispetto al recente passato. Stagioni nelle quali Boninsegna gioca a Cagliari, al fianco di Gigi Riva, cominciando a mostrare le doti che lo renderanno grande. L'Inter, che lo aveva ceduto per 80 milioni, lo ricompra per 600 più i cartellini di Domenghini, Gori e Poli che giusto in quell'annata vinceranno lo storico scudetto in Sardegna. "Bonimba" dovrà comunque aspettarne soltanto un altro per aggiudicarsi lo stesso trofeo coi nerazzurri e l'anno dopo disputerà anche una finale di Coppa dei Campioni persa contro l'Ajax.

Nel frattempo giocherà anche l'atto conclusivo di Messico '70, perso 4-1 contro il Brasile con un suo gol. Gli anni dell'Inter sono statisticamente i migliori a titolo personale. Segna 173 gol, diventa un idolo della tifoseria, vince due volte il titolo di capocannoniere della Serie A ma in tutte le interviste lui ne conta tre: nel 1973/74 viene assegnato un autorete a Ceccarelli invece che un gol all'interista, che così finisce a -1 da Chinaglia.

OTTANT'ANNI DI BONINSEGNA: LA SECONDA GIOVINEZZA ALLA JUVENTUS

A Milano non conquisterà altri scudetti, dovrà anzi aspettare il 1976 per un passaggio alla Juventus inizialmente osteggiato proprio dal diretto interessato. Il presidente Fraizzoli lo chiamerà per lo scambio con Anastasi e la risposta sarà: "Alla Juve ci va lei". A causa del vincolo, però, Boninsegna potrà fare poco per opporsi alla decisione, che alla fine gli porterà fortuna visto che mentre l'Inter continuerà a faticare, lui metterà in bacheca altri due tricolori, una Coppa Uefa e una Coppa Italia. Chiuderà al Verona in B e alla Viadanese in D, cominciando poi una carriera da dirigente e allenatore, legata principalmente al Mantova e a un lavoro nelle giovanili azzurre. All'Inter tornerà solo come osservatore.

 

(Credits: Getty Images)

Template News
Post
Fonte della news
SN4P
Sport di Riferimento
Calcio