NOTE VINCENTI E BATTAGLIE SILENZIOSE, LA SINFONIA PERFETTA DI JANNIK SINNER

Submitted by alessio.berton on Sat, 11/18/2023 - 11:10
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Redazione
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Un talento immenso, una mentalità di ferro, un cuore enorme. No, non sto parlando di un esperto tennista nel circuito da anni. Ma di Jannik Sinner. Sì, quel Sinner che in tanti avete letto ovunque negli scorsi giorni. Quel Sinner che ha scosso il panorama mediatico italiano irrompendo di prepotenza e assurgendo all’Olimpo non solo del tennis, ma dello sport italiano in toto.

Da oggi Sinner entra nel nostro club ristretto, quello composto da me, Valentino Rossi e Federica Pellegrini

ha detto Alberto Tomba di recente, uno che di trofei se ne intende, e molto.

Ma da dove arriva tutta questa frenesia per Jannik Sinner? Be’, dalle vittorie, ovviamente. E le vittorie esaltano i più, come giusto che sia. Basti pensare ai dati Auditel relativi ai canali Rai durante le partite del tennista azzurro alle Nitto ATP Finals: 2.543.000 (14,6% di share) per il match contro Djokovic e 2.581.000 (13,37% di share) per quello con Rune. Numeri che ci raccontano una storia bellissima, a tratti tortuosa e sempre in salita, ma la vetta, ora che non è lontana, ci fa tornare la mente al passato.

 

DA MILANO A TORINO, UN FILO COMUNE: LA VITTORIA

L’ascesa di Sinner nel firmamento tennistico mondiale comincia nel 2019. In Italia, proprio come oggi, ma non a Torino. Era Milano e si giocavano le ATP Next Gen, un torneo riservato alle giovani promesse del futuro. E’ il primo torneo vinto dall’italiano nel circuito professionistico. Il primo di molti, sì, perché nonostante sia un classe 2001, Sinner ha vinto dieci titoli ATP (primo italiano all-time insieme ad un’altra leggenda, Adriano Panatta), di cui un Master 1000 (unico italiano, nel maschile, insieme a Panatta, Gaudenzi e Fognini) e ha già giocato i quarti di finale di tutti i tornei dello Slam (unico italiano insieme a Matteo Berrettini, ma il più giovane a riuscirci). Non solo, è stato il più giovane italiano ad entrare in top 100, in top 50 e in top 10, il più giovane a vincere un torneo ATP e l’unico italiano ad accedere alle semifinali delle Nitto ATP Finals. Insomma, per dirla alla inglese, «sky's the limit». Non stupiscono, dunque, le parole di colui che, verosimilmente, sarà il più grande rivale di Jannik, Carlos Alcaraz:

«Penso che Sinner nel 2024 si giocherà uno slam, ma penso anche che possa lottare per il n°1 del
mondo nel 2024».

E se a dirlo è il campione di Wimbledon 2023 ed ex numero uno al mondo…

 

LE KEYWORDS DEL GIOVANE CAMPIONE, UN'ANALISI SUL TALENTO DI SINNER

Ma cos’è che rende così speciale questo giovane ragazzo di San Candido? Per descriverlo ho scelto alcune parole chiave.

Mentalità

La migliore caratteristica di Sinner. Sin da subito si è distinto per la sua capacità di essere freddo, quasi senza emozioni. Si guardi l’istantanea scattata nel momento in cui è diventato, per la prima volta, campione di un Master 1000. Non un urlo di gioia, nessun momento di foga, ma una semplice contrazione, con le mani sulle ginocchia, simbolo della stanchezza e la fatica. La sua mentalità vincente lo ha sempre contraddistinto, e gli ha permesso di tornare ad altissimi livelli nonostante un 2022 ricco di infortuni. Sinner non si è fermato ed è stato ripagato. Nel 2023 sono arrivati quattro tornei: Montpellier, Toronto, Pechino, Vienna. Sì, quattro. Come il suo best ranking in classifica mondiale. Anche in questo caso, è il migliore italiano nella storia (insieme ad Adriano Panatta).

Alto ritmo

Un altro fattore è il ritmo che Sinner impone al suo avversario. Un ritmo forsennato e sfiancante, che non lascia via di fuga all’avversario, che è costretto ad un colpo di genio per cercare un vincente. Ma il punto dopo si è punto e accapo. Per maggiori informazioni si chieda a Tsitsipas, Djokovic e Rune.

Risposta

Non solo risposta alle tante (troppe?) critiche arrivate nel corso del 2022. Ma anche quella che, in campo, fulmina l’avversario ancora in aria dopo il servizio. Ne sa qualcosa Novak Djokovic (uno che di tornei in carriera ne vinti giusto 97), che al sesto game del terzo set ha subito break da Sinner. Come? Quattro risposte vincenti in fila.

Redivivo

Il 2023 di Sinner è iniziato con il trofeo vinto a Montpellier. Poi, però, sono arrivate alcune delusioni. Le due finali perse contro Medvedev a Miami e Rotterdam, la cocente sconfitta in semifinale a Montecarlo contro Rune e quella persa a Wimbledon con Djokovic. Da agosto in poi, però, l’italiano ha inanellato una serie trionfi in serie. Il primo Master 1000 a Toronto, le due finali vinte contro Medvedev (Pechino e Vienna), la prima vittoria contro Djokovic e contro Rune. La prima semifinale alle Nitto ATP Finals nella storia del tennis italiano.

Uno come lui, insomma, non lo abbiamo mai visto. Ci è andato vicino Panatta, anche Berrettini. Nulla togliere a loro che, nel passato e nel presente, hanno fatto la storia del tennis italiano. Ma ciò che sta facendo Sinner non sembra essere casuale, ma una razionale conseguenza del mix perfetto tra talento e duro lavoro.

E che tutto questo non rappresenti la fine, ma l’inizio. Sì, l’inizio di una bellissima storia.

 

(Credits: Getty Images)

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