BACK TO THE FUTURE: MANCHESTER CITY - LIVERPOOL

Submitted by marco.dimilia on Fri, 11/24/2023 - 19:26
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Adam Grapes
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Dopo l’ultima pausa internazionale dell’anno (olé!), torniamo al nostro classico pane e acqua della Premier League, anche se la partita che apre la giornata è tutt’altro che pane e acqua… diciamo che è più un caviale e champagne! La tredicesima giornata inizia subito con un big match tra Manchester City e Liverpool e, dopo aver esaminato la partita di questa settimana, torniamo indietro al 1996, dove la situazione in classifica era molto diversa.

Manchester City – Liverpool: Premier League, Etihad Stadium, Manchester, 25 novembre 2023

I risultati dell’ultima giornata prima della pausa, ovvero la vittoria del Liverpool, la sconfitta del Tottenham e il pareggio del City, hanno generato un “Primo contro Secondo” per questa partita di domani, una cosa che è capitata molto negli ultimi anni di questo scontro diretto. A proposito di questi scontri diretti, gli ultimi dieci risultati sono stati ben divisi, quattro vittorie per il City, due per il Liverpool e quattro pareggi. Forse la statistica più importante è quella che vede in casa il Manchester City vincente per ben 23 partite di fila in tutti i tornei e  l’Etihad Stadium veramente casa in questo periodo. Sicuramente un’eventuale vittoria numero 24 non sarà una passeggiata di salute, il Liverpool ha perso una sola partita in questa stagione (in trasferta contro il Tottenham, una partita molto condizionata per le due espulsioni del Liverpool) e cercherà di rivendicare la sconfitta a Manchester per 4 a 1 dello scorso aprile. Fatto curioso: se il City trovasse la vittoria domani, sarebbe la prima volta che vince due partite di fila contro il Liverpool dal 1937!

Spesso le partite di sabato mattina vengono giocate a ritmi abbastanza blandi e potrebbe essere anche il caso di domani, anche perché entrambi gli allenatori hanno parecchi dubbi sulle loro formazioni. L’elenco di infortunati per la partita vale quasi come una squadra intera. Lato Manchester City quelli sicuramente fuori sono Kevin De Bruyne e John Stones, mente incertezze ci sono anche per Ake, Ederson, Kovacic e pure Haaland dopo essersi fatto male nella partita tra la sua Norvegia e le isole FarOer. Lato Liverpool, invece, le assenze sicure sono Robertson e Thiago, mentre Konate, Gravenberch e Gomez sono quelli con un punto interrogativo. Aggiungiamo anche il discorso dei viaggi che i giocatori hanno fatto in questi ultimi giorni e il gioco è fatto.

Magari questa partita potrebbe andare in controtendenza e potremmo vedere perfino due record: Haaland che batte il record di Andy Cole per arrivare a 50 gol in Premier League. Lui l’ha fatto in 65 partite, mentre Haaland adesso è a 49 gol in 48 partite, succederà domani? Chissà. Poi, se Salah riuscisse a fare una doppietta, diventerebbe il quinto giocatore del Liverpool ad arrivare al traguardo di 200 gol per la squadra. Speriamo in una partita con gol a gogo e record che piovono come se non ci fosse un domani!

Manchester City – Liverpool: Premier League, Maine Road, Manchester, 4 maggio 1996

Nel 1996 c’erano quattro squadre che rischiavano la retrocessione: lo Sheffield Wednesday era quasi salvo, bastava un punto contro il West Ham ma allo stesso tempo serviva anche che il Wednesday perdesse, mentre Coventry, Southampton e Manchester City avrebbero dovuto vincere. Queste tre squadre erano a 37 punti, ma il Manchester City aveva una differenza reti inferiore e quindi sapeva che avrebbe dovuto fare meglio del Coventry o del Southampton.

Tutte e tre le squadre giocavano in casa l’ultima giornata. Coventry contro Leeds, Southampton contro Wimbledon e Manchester City contro Liverpool. Guardando la classifica sembrava che il Manchester City avesse la partita più difficile, visto che il Liverpool era terzo in classifica, ma non poteva né salire né scendere, poi la settimana dopo doveva giocare la finale della FA Cup contro Manchester United, che quella domenica avrebbe poi vinto il campionato con una vittoria in trasferta a Middlesbrough.

Roy Evans, l’allenatore del Liverpool di allora, non ha fatto un grosso turnover, solo John Barnes era stato messo a riposo, ma importava poco, la formazione aveva giocato senza pressione e il gol di apertura era arrivato dopo soli sei minuti grazie ad un’autorete dal piede di Steve Lomas. La dominanza del Liverpool era durato lungo tutto il primo tempo e il secondo gol è arrivato quattro minuti prima del fischio dell’arbitro per l’intervallo, con un tiro da lunga distanza da Ian Rush, in quella che sarebbe la sua ultima partita in Premier League. 2 a 0 per Liverpool all’intervallo e Manchester City aveva mezzo piede nella seconda divisione.

Quel giorno ero a The Dell, la vecchia casa di Southampton, per la partita contro Wimbledon. La partita prima avevamo vinto in trasferta a Bolton, retrocedendo la squadra di casa (un risultato che ha creato un ambiente molto “interessante” fuori dallo stadio dopo la partita!) ma anche se Wimbledon giocava per nulla, non erano mai avversari facili da battere e già all’intervallo con il nostro risultato fermo sullo 0-0, sembrava che dovessimo tifare Liverpool per il resto del secondo tempo perché un gol dei Saints sembrava difficile. Era la stessa situazione a Highfield Road dove anche Coventry e Leeds erano bloccati sullo 0 – 0.

Durante il secondo tempo i pensieri dei giocatori del Liverpool hanno cominciato a spostarsi da Maine Road a Wembley e il Manchester City ha iniziato a credere. Il primo gol è arrivato dopo 71 minuti (un rigore segnato da Uwe Rosler) e sette minuti dopo ha pareggiato Kit Symons. Poi, quando mancavano pochi minuti alla fine della partita, è successo qualcosa che non potrebbe mai capitare oggi, e onestamente non doveva capitare nemmeno 27 anni fa. Nei tempi senza Smartphone ci voleva una radio per rimanere in contatto con gli altri campi; un tifoso vicino alla panchina del Manchester City ha urlato che bastava un pareggio per la salvezza e di conseguenza Alan Ball, l’allenatore del City, ha detto ai suoi giocatori di tenere il pallone vicino alla bandiera dell’angolo. I giocatori hanno seguito le sue istruzioni e qualche minuto è stato sprecato.

Ma la verità era che entrambe, Coventry e Southampton, erano ancora sullo 0-0 quindi se fosse rimasto così sarebbe sceso il City. Niall Quinn, l’attaccante del City, è stato sostituto e guardando le altre partite in TV nello spogliatoio, ha capito perfettamente la situazione e, mezzo vestito, è tornato in campo al volo, correndo verso l’angolo per dire ai giocatori del City che dovevano segnare per salvarsi. Hanno capito, ma era troppo tardi, l’arbitro ha fischiato la fine e i giocatori hanno dovuto aspettare per i fischi finali a Southampton e Coventry. Anche queste partite sono terminate in pareggio, così Manchester City è tornato nella seconda divisione per la prima volta dal 1989.  Se ricordo bene, la partita del City è finita prima e quando la partita del Southampton è terminata abbiamo festeggiato subito perché eravamo salvi di nuovo all’ultima giornata, ed andò così anche la stagione successiva.

Non è stata una bella giornata per i tifosi del City, visto che il Manchester United ha vinto il campionato lo stesso giorno (poi nel 1998 sono stati retrocessi alla terza divisione). 


La settimana successiva a questa, il Liverpool perse contro lo United nella finale di FA Cup grazie ad un gol di Eric Cantona quando i tempi erano già scaduti, una partita che sarà ricordata anche per i vestiti che i giocatori del Liverpool hanno indossato per il giro del campo prima della partita: giacca e pantaloni tutti bianchi, sembravano proprio gli Spice Boys!

 

Adam Grapes

(Credits: Getty Images)

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