BORIS BECKER È NUDO

Submitted by greta.torri on Mon, 04/12/2021 - 12:29
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Marco Di Milia
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Nel dinamico mondo del tennis, Boris Becker è stato il ragazzo che ha davvero mostrato alla Germania intera come sentirsi realmente Uber AllesConquistatore di Wimbledon per tre volte – 1985, 1986 e 1989 – il biondo col polso d’acciaio ha fatto sentire tutta la potenza dei suoi colpi quando poco meno che maggiorenne ha battuto in finale l’americano Kevin Curren per diventare il più giovane vincitore di un torneo del Grande Slam della storia.

E pazienza se oggi quel primato non gli appartiene più, perché nel tempo Boris ne ha fatte molte altre di imprese, dentro e fuori il campo di gioco, con i suoi 49 successi e gli altrettanto infiniti guai giudiziari, così come per il suo uno straordinario impatto a livello mediatico, non solo per la precocità competitiva, ma anche per essere stato il primo tennista a saper associare, con grande efficacia, la potenza di tiro, tipica del tennis moderno, alla raffinatezza del tennis classico. All’apice della carriera, portò tra i tedeschi quelle vittorie con la racchetta che cinquant’anni prima il Barone Von Cramm aveva solo sfiorato, sfruttando la sua straordinaria popolarità per portare l’attenzione pure su qualcosa che aveva molto a cuore.

Sì, perché se da una parte il giovane Boris Becker incarnava in tutto il mito dell’atletica arianità, biondo, longilineo, spavaldo e vincente, dall’altro quell’immagine piuttosto stereotipata della cultura tedesca era quanto di più lontano dalla sua idea inclusiva e senza frontiere del vivere comune. Per questo decise di lanciare un messaggio fortissimo, tanto ai suoi connazionali quanto al mondo intero, facendosi fotografare dal settimanale Stern insieme alla sua compagnia di allora, la modella afroamericana Barbara Feltus. Entrambi felicemente nudi in copertina.

Succede nel 1993, quando Boris ha già tantissimo di cui gloriarsi, ma c’è un ultimo punto che ha intenzione di mettere a segno, quello contro il razzismo. Decise quindi di farlo nel modo più plateale possibile, con un servizio di immagini e racconti, di quelli che oggi imperversano ovunque tra stampa e tv, ma che trent’anni fa avevano ancora un forte impatto sull’opinione pubblica. “Amo questa donna, adoro il colore della sua pelle”, ebbe a dire il campione soprannominato “Bum Bum” per l’esplosività dei suoi colpi, continuando la sua riflessione con un più severo commento in risposta ad articoli che trattavano del “dolore di migliaia di ragazze tedesche” o del flirt con la “Babs di cioccolata”: “Devono solo vergognarsi, infangano per sempre questo paese, sono disgustosi. Mi fanno venir voglia di emigrare”.

L’epoca dei severi pregiudizi nello sport si è allentata, di misura, anche grazie alle uscite temerarie di Boris, il wunderkind del tennis germanico che sfidò congetture e benpensanti lanciando al mondo la propria visione dell’amore, lontana da colori e barriere. Certo, in lui c’è sempre stata una buona componente di spettacolarizzazione che a certi livelli agonistici riesce sempre a spuntare qualche guizzo in più, ma anche una sincera voglia di lasciarsi alle spalle fanatismi e intolleranze per ripulire il proprio ambiente da inutili violenze verbali e comportamentali.

Oggi Becker, ormai ben divorziato da Barbara ha altri mostri da dover affrontare in una vita trascorsa sulle montagne russe degli eccessi e di un crack finanziario che ha prodotto un buco di oltre 60 milioni di euro, ma il suo messaggio è ancora lì, chiaro ed evidente proprio come la mancanza dei vestiti in quelle foto che lo ritraggono soddisfatto, felice e rasserenato con la propria compagnia.
Match point.

(Credits: Getty Images)

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