LE SEMIFINALI DEL SOUTHAMPTON IN FA CUP

Submitted by greta.torri on Fri, 04/16/2021 - 15:06
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Adam Grapes
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Spero che la regia non si arrabbi troppo , ma volevo fare un pezzo amarcord per “festeggiare” l’arrivo del mio Southampton nelle semifinali della FA Cup, dove domenica giocheremo contro Leicester dopo la primo semifinale tra Manchester City e Chelsea in programma domani. Grazie a questo ordine di partite almeno potremmo dire che siamo arrivati tra gli ultimi tre, anche se perdiamo! Vi racconto le ultime sei semifinali del FA Cup che Southampton ha giocato, con qualche racconto personale.

1963


Uno dei peggiori inverni della storia in Inghilterra, con tantissime partite rinviate. Quando il meteo è stato più clemente, la stagione è ripresa con tanti recuperi. Southampton è arrivato nei quarti di finale contro Nottingham Forest e ha pareggiato 1 a 1 a The City Ground. Nel Replay a The Dell, eravamo sotto 3 a 0 fino al 74° minuto, poi negli ultimi minuti tre gol in rimonta hanno portato al risultato finale di 3 a 3. All’epoca, le partite andavano avanti fino a quando c’era un vincitore e la terza partita viene giocata allo stadio del Tottenham Hotspur. Southampton ha vinto 5 a 0, con ben 25.000 tifosi del Southampton sugli spalti, ma tanti sono arrivati dopo l’inizio della partita per via di una macchina ferma sulla strada tra Southampton e Londra. All’epoca non c’era l’autostrada M3, per arrivare nella capitale c’erano una serie di strade con una sola corsia. Adesso il momento della confessione familiare, la macchina che ha bloccato tutto il traffico è stata quella di mio padre……………. Poi quando tutto è stato sistemato, lui era in pole position per ripartire, purtroppo tanti tifosi dietro erano in coda. Si sente ancora colpevole! La semifinale è stata giocata a Villa Park contro Manchester United, la macchina di mio padre ha fatto tutto il tragitto senza tradirlo, ma questa volta il risultato è stato diverso, una vittoria per lo United (Southampton era ancora nella seconda divisione) 1 a 0 con un gol di Denis Law.


1976


L’anno della gloria, l’unica vittoria del Southampton in FA Cup contro Manchester United. Anche qui la squadra militava nella seconda divisione, ma nella semifinale è stato favorito perché l’avversario Crystal Palace giocava in terza divisione. Lo stadio scelto per la partita è stato Stamford Bridge, la casa del Chelsea. Questo stadio era molto diverso a quello che vedete ora in TV, c’era una pista per i levrieri e le due curve erano lontane dal campo, come gli stadi con la pista di atletica. Una curva, The North Stand era scoperta mentre The Shed End dall’altro lato aveva un tetto. L’allenatore del Southampton, Lawrie McMenemy ha detto alla sua segretaria di richiedere la curva coperta per i tifosi del Southampton, essendo sicuro che il tetto avrebbe amplificato il livello di rumore da quella curva così da trasformare il match quasi in una partita casalinga. È riuscito a ottenere questa curva, chissà se è stato veramente un aiuto per la squadra, ma Southampton ha vinto 2 a 0, Crystal Palace sembrava molto timoroso quel giorno, anche se aveva già vinto a Stamford Bridge contro Chelsea negli ottavi. Southampton è stato anche un po’ cinico all’inizio della partita, facendo tanti falli contro Peter Taylor, il giocatore più creativo di Palace. In quell’epoca non era facile essere ammonito o espulso, quindi potevano usare questa tattica senza problemi. Non era il massimo, ma ormai tutti facevano così.


1984


Questa è stata la stagione migliore della storia del Southampton, secondo posto nella classifica e semifinalista nella FA Cup. Da questo momento in poi posso aggiungere i racconti personali, questa è stata la mia prima partita fuori casa che ho visto. È stato il primo anno che avevo l’abbonamento, da quella stagione in poi le cose sono andate in discesa! Come nel 1976, la partita è stata disputata a Londra, questa volta a Highbury, allora stadio dell’Arsenal. Mia nonna era amica della moglie del presidente del Southampton e fortunatamente io e mia mamma siamo riusciti ad avere biglietti nella tribuna centrale, in questo periodo le gradinate non erano molto consigliabili per uno della mia età, non solo per il pericolo tafferugli, ma per il fatto che non avrei visto niente! Abbiamo guidato fino alla casa dell’amico di mio padre a Hammersmith, sobborgo londinese e da quel punto in poi abbiamo preso la metropolitana fino alla fermata di Arsenal. Qui ci siamo divisi, io e mia mamma in tribuna e mio padre e i suoi amici nel Clock End. Ricordo poco della partita, Southampton ha rischiato, mettendo Steve Williams, un centrocampista di talento, in campo anche se non era al 100%. È stata una partita con poche chance, ed era zero a zero fino all’ultimo minuto dei tempi supplementari. Poi Everton ha guadagnato una punizione verso la bandierina dell’angolo e la difesa di Saints ha fatto una dormita lasciando Adrian Heath, il giocatore più basso in campo, comodamente libero per segnare quello che forse è stato l’unico gol della sua carriera fatto di testa. Il gol è stato segnato alla curva North Bank davanti ai tifosi dell’Everton. Highbury è stato uno dei pochi stadi in Inghilterra senza le barriere tra la curva e il campo e ci furono due invasioni di campo, il primo per festeggiare il gol e il secondo per festeggiare la vittoria. Dopo il fischio finale è partita dai tifosi dell’Everton, poi si sono aggiunti i tifosi del Southampton, non per dare una stretta di mano e fare gli auguri……………… ricordo come fosse ieri quei momenti, quando i cavalli della polizia sono arrivati in campo per sistemare i tifosi, che logicamente non erano così coraggiosi contro questi animali come contro i tifosi avversari. Anche fuori lo stadio la situazione non era molto facile, ma qui per un discorso logistico perché i tifosi sono stati mandati a due fermate metropolitane diverse, quindi non era più possibile incontrare mio padre nel luogo concordato perché era una zona destinata ai tifosi dell’Everton. Senza cellulari, mia mamma ha deciso di aspettare dentro lo stadio per un’ora fino a quando le strade sono state riaperte, sperando che mio padre fosse ancora nel punto di ritrovo. Fortunatamente è andata bene e ci siamo tutti riunti, purtroppo senza una finale a Wembley da organizzare.


1986


Due anni dopo la disfatto di Highbury, torniamo a una semifinale a Londra, sempre contro una squadra del Merseyside, ma questa volta a White Hart Lane contro Liverpool. È stato un periodo fortissimo per la squadra, con Kenny Dalglish come Player/Manager, Giocatore/Allenatore, un ruolo che ormai non esiste più. Southampton ha avuto il suo momento clou nel 1984, ora era una classica squadra da metà classifica, quindi contro Liverpool cercava il colpaccio. Anche questa volta ci siamo divisi tra tribuna e gradinata, io e mia mamma nella tribuna sopra la gradinata Paxton Lane dietro la porta e mio padre con il suo amico in The Shelf, gradinata storica dei tifosi del Tottenham. La partita era a senso unico, abbiamo perso il nostro difensore Mark Wright nel primo tempo con una gamba rotta che purtroppo ha bloccato la sua partecipazione ai Mondiali del Messico l’estate successiva. Southampton è riuscito a tenere a bada gli attaccanti del Liverpool, tentando qualche contropiede ogni tanto e la tattica ci ha portato ai tempi supplementari. In quel momento il telecronista Brian Moore ha fatto una mega gufata (potete trovarlo ancora su YouTube), dicendo che “sembra che sarà un errore a decidere questa partita”, pochi secondi dopo Kevin Bond ha tentato un colpo di testa per portare il pallone al portiere Shilton, ma è stato troppo debole ed è stato intercettato da Ian Rush che ha segnato il gol di apertura. Ha raddoppiato poco tempo dopo e Game Over. Ma siamo usciti a testa alta dopo una prestazione tosta. Ho guadagnato una bandiera dopo la partita, aspettando dentro lo stadio per fare partire la gente uno Steward mi ha portato una bandiera che qualcuno aveva dimenticato al momento del secondo gol di Ian Rush. Dovrei ancora averla a casa in Inghilterra.


2003


Dopo una lunga assenza siamo tornati alla penultima fase della FA Cup nel 2003. Il sorteggio ci ha trattato bene, c’era il grande Arsenal e due squadre della seconda divisione, Watford e Sheffield United, quindi evitando Arsenal il sogno poteva continuare. Le palline sono state buone e abbiamo beccato il Watford, una partita abbastanza abbordabile. Villa Park è stata scelta per la partita, con Arsenal-Sheffield United a Old Trafford. Quella partita è stata giocata prima e l’Arsenal vinse. Sapendo che i Gunners avevano garantito un posto nella Champions League, la regola dell’epoca prevedeva che se il vincente della FA Cup era già qualificato per le coppe europee, il posto nella Coppa UEFA andava al perdente (ora il posto viene assegnato alla prima squadra nella classifica della Premier League fuori dai posti europei), così la partita contro Watford è diventata effettivamente uno spareggio per la Coppa UEFA. In quel periodo abitavo in Italia e tornai in Inghilterra il giorno prima per viaggiare insieme a mio padre verso la partita in programma domenica. Quel giorno in Inghilterra c’erano lavori sui binari e non c’era traccia di treni diretti tra Southampton e Birmingham per questo motivo, quindi abbiamo guidato fino a Reading (50km da Southampton) prima di prendere il treno per Birmingham e dopo il trenino per Villa Park. È stata una bella giornata, lo stadio era stra-colorato, il biancorosso del Southampton e il giallorosso del Watford. Ora non c’erano più le gradinate in piedi, tutti seduti e eravamo nella tribuna centrale. La partita è andata bene per Southampton, vincevamo 2 a 0, ma non sarebbe Southampton senza un momento di panico, ed è successo quando Watford ha fatto il gol della bandiera verso la fine della partita. Fortunatamente non è stato seguito da un pareggio e Southampton è arrivato in finale contro l’Arsenal da disputare a Cardiff! Come potete immaginare, fuori lo stadio dopo la partita è stata una grande festa, con i tifosi del Watford che hanno mostrato tanta sportività. Il mio volo di ritorno il giorno dopo è stato cancellato, quindi avevo l’opportunità di godere di più l’atmosfera in città. La finale a Cardiff (era nel periodo tra 2000 e 2007 durante la ricostruzione di Wembley) è stata deludente, abbiamo perso 1 a 0 contro un Arsenal nettamente più forte di noi, ma comunque è stata una bella avventura in quella stagione.


2018


Qui onestamente c’è poco di scrivere, la partita è stata giocata a Wembley, una cosa non voluta da quasi tutti i tifosi, credo che tutti pensino che lo stadio deve essere solo per il finale, non le partite prima. Il nostro avversario era il Chelsea e la partita sembrava quasi un’incombenza fastidiosa perché al momento stavamo lottando contro la retrocessione. Anche in questa occasione sono volato in Inghilterra il giorno prima e abbiamo guidato fino a Gerrards Cross, un paese 30km da Londra dove c’è una linea diretta alla stazione di Wembley Stadium. Molto comodo per evitare il traffico vicino allo stadio ed è anche vicino al tangenziale M25, quindi è il mio consiglio per chi va allo stadio in macchina! Era il giorno della maratona di Londra, e siamo andati prima all’Embankment vicino al fiume Tamigi per vedere un po’ di atleti passare. Diciamo che questo è stato più divertente della partita che abbiamo perso per 2 a 0 senza mai mettere il Chelsea sotto pressione. L’anno prima siamo arrivati in finale di Coppa di Lega (perdendo 3 a 2 contro il Manchester United in una bella partita), quindi l’esperienza di Wembley non è stata una novità, e non abbiamo nemmeno venduto tutti i biglietti messi a disposizione.


2021


Diciamo che questa volta poche persone credono nella vittoria contro Leicester. L’avversario sulla carta è più forte, poi una prestazione diabolica contro West Bromwich Albion lunedì scorso, una sconfitta per 3 a 0, non ci ha dato sensazioni positive. Saranno 2000 le persone presenti, residenti nel comune di Brent (dove si trova Wembley), speriamo che ci siano alcuni tifosi di Southampton in questa zona e magari gli altri tiferanno per la squadra che in teoria è l’outsider. Insomma, sembra che questa semifinale, per motivi ovvi, stia arrivando con un aspettative molto basse, magari se/quando perdiamo, non sarà così doloroso come nel 1984!

Adam Grapes


(Credits: Getty Images)

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