L’ULTIMO GOL DI GIANNI RIVERA

Submitted by greta.torri on Sat, 04/24/2021 - 11:58
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Marco Di Milia
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L’ultima rete è quella che sancisce la fine di un lungo sogno. Una lettera di commiato al proprio pubblico e, naturalmente, anche alla squadra, prima di appendere le scarpe al chiodo. Quella di Gianni Rivera, segnata proprio 42 anni fa, il 22 aprile del 1979, contro il Verona, fu il sigillo finale di un’avventura straordinaria cominciata quasi vent’anni prima.

“L’Abatino”, come fu soprannominato dall’estro di Gianni Brera per via di una eccellenza tecnica non del tutto compensata da un’altrettanta eccellenza fisica, con il Milan ha vinto di tutto nei suoi diciannove anni con indosso solo la maglia rossonera. Tre scudetti, quattro Coppe Italia, due Coppe delle Coppe, due Coppe Intercontinentali e due Coppe dei Campioni, ma anche il titolo di capocannoniere nel campionato 1972-73 e soprattutto un Pallone d’Oro che da “Abatino” l’ha trasformato per sempre nel “Golden Boy” del calcio italiano. Perché questo Numero 10 sembrava davvero in grado di trasformare in oro qualunque pallone riuscisse a toccare, diventando per il suo Milan non solo una bandiera, ma un giocatore e un capitano capace di ispirare e incitare, dentro così come fuori dal campo, tanto la squadra che i tifosi. Al Mondiale del 1970, poi, Rivera, in staffetta con Mazzola, secondo gli schemi Ferruccio Valcareggi, batte forte i tedeschi con quell’Italia-Germania 4-3 definita da molti come la partita più emozionante del secolo, ma in finale ha da fare i conti con il Brasile di Pelé…

Quando il club rossonero arrivò a rischiare la retrocessione nel 1977, Rivera andò a far parte con Fabio Capello di un centrocampo centrale composto da due ultratrentenni, ma che non gli impedì alzare una terza Coppa Italia e pure, due anni dopo, di prendere parte alla vittoria del decimo scudetto milanista. A suo dire, ormai fiaccato da “acciacchi di ogni genere”, arrivò comunque a stabilire il personale record di 658 presenze e 164 gol, fino a quell’ultimo prezioso sigillo ai danni del Verona di Calloni.

Un’ultima marcatura, una firma conclusiva prima di chiudere la propria carriera nel calcio giocato e iniziarne un’altra, quella dei grandi pilastri della storia del nostro pallone.

(Credits: Getty Images)

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