SERIE A | CHI ANDRÀ IN CHAMPIONS?

Submitted by greta.torri on Sun, 05/23/2021 - 07:40
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Greta Torri
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No

Siamo ufficialmente arrivati al capitolo finale di questa Serie A che ha visto una più che elettrizzante corsa al quarto posto.
Da stasera sapremo finalmente chi saranno le altre due squadre che la prossima stagione raggiungeranno Inter e Atalanta in Champions League.

INTER-UDINESE, NERAZZURI CHIUDONO IN BELLEZZA


Parlando di corsa al quarto posto, di certo non riguarda nessuna di queste de squadre. Inter primo della classe si siede comodo e si gusterà chi saranno le altre che andranno nell’Europa che conta con lui; l’Udinese, salva e a metà classifica, non può più aspirare a nessun obiettivo.
L’Inter ha perso soltanto una delle ultime 12 partite di Serie A contro l’Udinese, conquistando ben nove successi nel parziale (2N) e ha tenuto la porta inviolata nelle ultime sei sfide di Serie A contro i friulani. L’Udinese ha perso 0-1 l’ultima di campionato contro la Sampdoria e non resta a secco di gol per due gare di fila nella competizione da ottobre 2020 (tre in quel caso), quindi sicuramente gli ospiti cercheranno la porta, ma non è detto che la troveranno.
Tra i giocatori in attività con meno di 100 presenze nei cinque maggiori campionati europei, solo Wout Weghorst (70) del Wolfsburg ha preso parte a più reti dell’attaccante dell’Inter Lautaro Martinez: 46 (36 gol e 10 assist in 99 presenze), come Lucas Alario ed Erling Haaland.
L’Inter dovrà tenere d’occhio Rodrigo de Paul dell’Udinese (nove reti) che in caso di gol, diventerebbe il quinto centrocampista argentino ad andare in doppia cifra di gol in una stagione di Serie A nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95), dopo Javier Pastore (11 nel 2010/11), Erik Lamela (15 nel 2012/13), Franco Vázquez (10 nel 2014/15) e Papu Gómez (16 nel 2016/17)..

PROBABILI FORMAZIONI


INTER (3-5-2): Radu; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Vecino, Gagliardini, Sensi, Perisic; Lautaro Martinez, Lukaku.


UDINESE (3-5-1-1): Musso; Becao, Nuytinck, Bonifazi; Molina, De Paul, Walace, Makengo, Stryger Larsen; Pereyra; Okaka.

 

ATALANTA-MILAN, LOTTA ALL’ULTIMO RESPIRO

È senza dubbio questa LA partita che tutti noi attendiamo di vedere. Milan che manca in Champions League da niente meno che 8 anni, rischia di nuovo di rimanere fuori nonostante l’ottimo avvio di campionato che l’aveva anche fatto laureare campione d’inverno. Toccherà alla Dea decidere le sorti del diavolo rossonero, forte del fatto che loro, insieme all’Inter, hanno già staccato il biglietto per l’Europa che conta e che, in caso di vittoria, conquisterebbe uno storico secondo posto accompagnato da un bel gruzzoletto che alle porte del calciomercato estivo male non fa.
Il Milan ha ottenuto soltanto un successo nelle ultime 11 sfide di Serie A contro l’Atalanta (6N, 4P): un 3-1 esterno nel febbraio 2019, con Gennaro Gattuso in panchina, mentre l’Atalanta ha vinto 5-0 l’ultimo incontro casalingo contro il Milan in Serie A – solo una volta nella loro storia i nerazzurri hanno ottenuto due successi di fila in casa contro i rossoneri nella competizione, tra il 2006 e il 2008.
L’Atalanta può vincere otto gare casalinghe di fila per la prima volta nella sua storia in Serie A: attualmente è a sette, come nel 1948, nel 1968 e nel 2020, per cui stasera cercherà di battere anche questo di record oltre a quello dei punti. La Dea, infatti, è attualmente a quota 78pt in questo campionato: eguagliato il proprio record, registrato nella scorsa stagione. Questi sono già due ottimi motivi per portare a casa i 3 punti. Da una parte, il Milan ha tenuto la porta inviolata in tutte ultime quattro gare di Serie A e non fa meglio da marzo 2006 (cinque); dall’altra, l’Atalanta ha segnato 27 gol nelle ultime nove gare casalinghe in campionato, per una media di tre a partita. Non sarà una serata facile per la difesa rossonera.
Questa è la sfida tra il miglior attacco su palla inattiva (29 reti per il Milan) rispetto a quello su azione (77 marcature per l’Atalanta) in questa Serie A. L’Atalanta dovrà fare attenzione a eventuali calci di punizione al limite dell’area. Dall’altra parte, invece, il Milan dovrà stare attento a Ruslan Malinovskiy che è il primo centrocampista ad aver preso parte a un gol per 10 partite di fila in Serie A. Che parta da lui il gol che sbloccherà il match?

PROBABILI FORMAZIONI


ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Dijmsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Malinovskyi; Muriel, Zapata.


MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjaer, Tomori, Hernandez; Bennacer, Kessié; Saelemaekers, Calhanoglu, Leao; Rebic.

BOLOGNA-JUVE, CHIESA PER UN POSTO IN CHAMPIONS


Carichi dopo aver vinto la 14esima Coppa Italia, la Juve va al Dall’Ara per prendersi quei preziosissimi 3 punti sperando che il Milan non vinca contro la Dea.
La Juventus ha vinto tutte le ultime nove sfide di Serie A contro il Bologna: è la sua miglior striscia di successi consecutivi in corso considerando le squadre attualmente nella competizione. Il Bologna ha vinto soltanto una delle ultime 30 sfide casalinghe contro la Juventus in Serie A (10N, 19P): successo per 3-0 nel novembre 1998, con le reti di Paramatti, Signori e Fontolan, con Carlo Mazzone in panchina. Sarebbe il momento di mettere fine a questa lunghissima striscia negativa, ma sarà difficile che i ragazzi di Pirlo lo permetteranno se si pensa anche al fatto che dal 2012/13 ad oggi, il Bologna ha segnato appena cinque gol in 15 sfide di campionato contro la Juventus – nel periodo infatti i bianconeri hanno ottenuto ben 10 clean sheet, contro nessuna squadra hanno tenuto la porta inviolata più volte (10 anche contro la Lazio, ma in 18 incontri). Verosimilmente vedremo la porta della Juve inviolata questa sera.
Federico Chiesa ha realizzato la sua unica tripletta in Serie A proprio nella sua ultima presenza contro il Bologna, lo scorso luglio con la Fiorentina. In generale, i rossoblu sono la vittima preferita del classe ’97 nel massimo campionato (cinque gol). Anche Cristiano Ronaldo, però, vorrà dire la sua dato che può diventare il terzo giocatore capace di segnare almeno 30 gol in due diverse stagioni in tutta la storia della Serie A (dopo i 31 del 2019/20). Prima di lui ci sono riusciti solo Gunnar Nordahl e Stefano Nyers (entrambi nel 1949/50 e nel 1950/51).

PROBABILI FORMAZIONI


BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; De Silvestri, Soumaoro, Antov, Tomiyasu; Schouten, Poli; Orsolini, Vignato, Barrow; Palacio.


JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado, McKennie, Rabiot, Chiesa; Kulusevski, Ronaldo.

NAPOLI-VERONA, PORTA INVIOLATA PER I PADRONI DI CASA


Dopo un anno d’assenza dalla nobiltà europea, al Napoli basta vincere contro il Verona per tornare a cantare “The Champions” per gli stadi d’Europa. Impresa che dovrebbe sembrare semplice dato che a sfidarli allo stadio Maradona è una squadra priva di obiettivi.
Il Napoli ha vinto 17 delle ultime 21 sfide di Serie A contro il Verona, completano quattro successi gialloblù (nessun pareggio nel parziale) e ha vinto tutte le ultime 11 gare casalinghe di Serie A contro il Verona: non ha mai fatto meglio contro una singola avversaria in match interni nella competizione.
La squadra di Gattuso ha segnato 30 reti nelle ultime 10 gare interne di campionato. In generale, ai partenopei basta una sola marcatura per stabilire un nuovo record di gol in casa in una stagione di Serie A (al momento 49, come nel 2015/16 – nessuna formazione nel torneo in corso ha fatto meglio). Dall’altra parte la situazione è ben diversa: solo il Parma (cinque) ha ottenuto meno punti del Verona (sei: 1V, 3N, 8P) nelle ultime 12 gare di Serie A.
Lorenzo Insigne, autore di 19 reti in questo campionato, può diventare il secondo giocatore italiano in grado di segnare almeno 20 gol in una stagione di Serie A con il Napoli, dopo Antonio Vojak (che ci è riuscito in quattro occasioni, l’ultima nel 1933/34).

PROBABILI FORMAZIONI


NAPOLI (3-4-1-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Rrhamani, Hysaj; Demme, Fabian Ruiz; Lozano, Zielinski, Insigne; Osimhen.


VERONA (3-4-2-1): Pandur; Ceccherini, Gunter, Dimarco; Faraoni, Tameze, Veloso, Lazovic; Ilic, Zaccagni; Kalinic.

SASSUOLO-LAZIO, CI SARÀ UN RIGORE?


De Zerbi può ancora sperare in un obiettivo: la Conference League. Per farlo però, dovrà vedersela con la capitale. Dovrà battere la Lazio e sperare che la Roma non vinca contro lo Spezia.
Il Sassuolo ha perso nove match di Serie A contro la Lazio (3V, 3N), solo contro la Juventus ha registrato più sconfitte nella competizione (12) e ha vinto solo una delle sette gare interne nel massimo campionato contro la gli aquilotti (2N, 4P): 2-1 nell’ottobre 2015, con i gol di Domenico Berardi e Simone Missiroli. La Lazio ha perso ben sei delle ultime otto trasferte di campionato (2V), incluse le tre più recenti; l’ultima volta che i biancocelesti hanno registrato quattro sconfitte fuori casa di fila in Serie A è stata nel novembre 2015. Roberto De Zerbi ha ottenuto 39 successi da allenatore con il Sassuolo in Serie A (su 100 vittorie totali dei neroverdi) – una percentuale di vittoria del 35%, la più alta per un tecnico nei neroverdi nella competizione.
La Lazio è la squadra contro cui Domenico Berardi ha segnato più gol su rigore in Serie A (cinque, su cinque tentativi); in generale, l’attaccante del Sassuolo ha realizzato sette reti in 11 sfide di campionato contro i biancocelesti, ma a siglare questa partita potrebbe essere il capitano della Lazio. Ciro Immobile ha segnato solo sette gol in questo girone di ritorno di campionato: ne aveva realizzati 16 nel girone di ritorno della Serie A 2019/20, che cerchi almeno di concludere questa stagione con una rete?

PROBABILI FORMAZIONI


SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Muldur, Chiriches, Ferrari, Rogerio; Maxime Lopez, Locatelli; Berardi, Djuricic, Boga; Caputo.


LAZIO (3-5-2): Reina; Marusic, Parolo, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Leiva, Akpa Akpro, Lulic; Muriqi, Immobile.

SPEZIA-ROMA, ROMA GOL NEI PRIMI 15 MINUTI?


In terra ligure si concluderà l’esperienza in giallorosso di Paulo Fonseca, ma prima di salutare la capitale, vorrà portare la Roma là dove deve stare: in Europa. Per partecipare alla Conference League, dovrà vincere contro lo Spezia perché in caso di sconfitta e di vincita del Sassuolo contro i rivali storici della Lazio, saranno i neroverdi a prendere il posto dei giallorossi. Per la Roma, quindi, è severamente vietato sbagliare.
La gara d’andata tra Spezia e Roma è stata l’unica in Serie A in cui i liguri hanno perso l’incontro pur segnando più di una rete (3-4 l’esito del match). La Roma è rimasta imbattuta in sette delle ultime otto trasferte contro squadre liguri in Serie A (3V, 4N), perdendo tuttavia quella più recente: 0-2 contro la Sampdoria a inizio maggio. Nelle ultime 16 gare di campionato, lo Spezia non ha mai ripetuto lo stesso risultato due volte di fila; nel periodo quattro successi (tra cui quello nel match più recente), cinque pareggi e sette sconfitte ed è anche la squadra che ha segnato meno gol nel primo quarto d’ora dopo l’intervallo in questo campionato (quattro reti) e quella che ne ha subiti di più nello stesso periodo (19).
Henrikh Mkhitaryan (12 reti, 10 assist) può diventare il terzo giocatore della Roma a segnare più di 10 gol e servire più di 10 assist in un singolo campionato considerando le ultime 15 stagioni di Serie A, dopo Mohamed Salah nel 2016/17 (15 gol e 11 assist) e Francesco Totti nel 2012/13 (12 + 12); mentre Edin Dzeko ha servito un assist in ciascuna delle sue ultime due presenze in Serie A (in entrambe le occasioni per un gol di Mkhitaryan); solo due volte in carriera nei cinque maggiori campionati europei ha fornito almeno un passaggio vincente in tre gare di fila: nel novembre 2009 con il Wolfsburg e nel maggio 2017 con la Roma.
Lo Spezia, quindi, dovrà fare particolarmente attenzione a quei due!

PROBABILI FORMAZIONI


SPEZIA (4-3-3): Zoet; Ferrer, Ismajli, Erlic, Marchizza; Estevez, Ricci, Maggiore; Agudelo, Nzola, Saponara.


ROMA (4-2-3-1): Fuzato; Karsdorp, Mancini, Kumbulla, Bruno Peres; Cristante, Villar; El Shaarawy, Pedro, Mkhitaryan; Dzeko.

TORINO-BENEVENTO, NESSUN GOL NEL PRIMO TEMPO?


Granata che grazie a quel rigore sbagliato di Immobile hanno ormai in tasca la salvezza, giocano contro il Benevento che invece è già retrocessa. Partita quindi che non conta ormai più niente ai fini della classifica se non giusto per il Torino che in caso di vittoria scavalcherebbe il Cagliari.
Il Torino è imbattuto in Serie A contro il Benevento, con due successi (senza subire gol) e un pareggio nel match d’andata (2-2) e ha perso solo una delle ultime sei sfide di Serie A contro squadre che occupavano le ultime tre posizioni della classifica a inizio giornata (3V, 2N): sconfitta per 2-4 contro il Crotone lo scorso marzo. Il Benevento, invece, ha vinto solo una delle ultime 21 gare di campionato (8N, 12P), successo arrivato proprio in una trasferta a Torino, contro la Juventus (1-0) ed è la squadra che in questo girone di ritorno ha segnato meno gol (solo 16) e una delle due che ha vinto meno partite (una, come il Parma). Sono sei gli autogol subiti dal Benevento in questo campionato, almeno il doppio di ogni altra squadra; in tutta la storia della Serie A, solo tre squadre hanno incassato più autoreti in una singola stagione: il Catania nel 1960/61, il Genoa nel 1982/83 e il Brescia nel 1986/87 (tutte a sette). Nessuna squadra ha segnato meno reti del Benevento nel corso della prima mezzora di gioco in questa Serie A (solo nove gol, come l’Udinese) ed è inoltre l’unica formazione a non aver realizzato neanche una rete nei minuti di recupero.
Non ci aspettiamo di vedere molti gol in questo match che verosimilmente potrebbe anche finire con un pareggio.

PROBABILI FORMAZIONI


TORINO (3-4-1-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; Vojvoda, Rincon, Mandragora, Ansaldi; Verdi; Sanabria, Belotti.


BENEVENTO (4-3-2-1): Gori; Letizia, Glik, Caldirola, Barba; Hetemaj, Viola, Dabo; Improta, Insigne; Lapadula.

 

 

(Credits: Getty Images)

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