WC ASIA | GUAM – CINA, L’OCCASIONE DEL DRAGONE

Submitted by greta.torri on Sun, 05/30/2021 - 08:43
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Marco Di Milia
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Quando anche la Champions League ha emesso il suo verdetto conclusivo nella serata di Porto tra Guardiola e Tuchel, è di nuovo tempo per il pallone di sintonizzarsi su un’altra imprevedibile quanto curiosa sfida di WC Asia!

Il torneo asiatico infatti è in pieno svolgimento dopo lo stop forzato per l’emergenza pandemica, in una contesa in cui tutte le 46 squadre affiliate all’Asian Football Confederation partecipano non solo per accedere alla fase finale dei prossimi Mondiali in Qatar, ma anche per la Coppa delle nazioni asiatiche 2023. In quest’ultima competizione gareggia così per il proprio posto anche il Qatar, già automaticamente qualificato ai Mondiali come Paese ospitante.

A seguito di una prima scrematura delle formazioni col peggior ranking già effettuata nel corso del 2019, la fase attuale del WC Asia mette ora in campo 40 squadre divise in 8 gruppi da 5 con partite di andata e ritorno, per individuare in un complicato sistema le migliori formazioni che andranno a comporre a suon di gol la quota asiatica in lizza per la Coppa del Mondo.

IL GRUPPO A


Ripartita perciò la sfida dopo un anno e mezzo di standby con la vittoria, praticamente già annunciata, del Giappone contro Myanmar per il ragguardevole risultato di 10 a 0, che porta nel gruppo F la squadra di Takumi Minamino a 18 punti e una stratosferica differenza reti di +37, l’incontro in programma il 30 maggio potrebbe invece creare nuovi spiragli nel più equilibrato Gruppo A. Con una classifica guidata a pieni voti dalla Siria con 15 punti, 14 gol fatti e 4 subiti, seguita a distanza da Cina e Filippine (7), Maldive (6) e dal fanalino di coda Guam (0), le possibilità di dare nuovi scossoni lì in vetta sembrano essere ancora tutte da giocarsi.

LA CINA SI AVVICINA


Proprio la Cina può tentare di accorciare le lunghe distanze che la dividono dalla capolista in una gara apparentemente semplice contro la più modesta rappresentativa dell’Isola di Guam, che nelle prime dieci partite in tornei ufficiali ha ottenuto nel corso della sua giovane storia – anno di fondazione 1975 – il non esaltante record di 10 sconfitte, con 2 reti all’attivo e 105 al passivo.

Nel suo girone, però, la Nazionale del Dragone è reduce da una serie di prove piuttosto deludenti, con una sconfitta per 2-1 proprio con la Siria e un pareggio 0-0 con le Filippine, che non le permettono ulteriori passi falsi. Tuttavia la Cina, nonostante gli ultimi due match disputati, ha ottenuto un poderoso 7-0 proprio con il Guam nella partita di andata e un altro imponente 5-0 contro le Maldive, così come può contare su una solida difesa che ha registrato finora solamente 2 reti subite.

IL GUAM A ZERO, MA NON TROPPO


Eppure il Guam, nonostante la certezza ormai scientifica di salutare da lontano il Qatar, proverà a difendere l’onore delle armi, avendo comunque messo a segno 5 gol, anche se rimasto a secco di punti utili inanellando una sconfitta dietro l’altra. In classifica marcatori ad ogni buon conto, il cannoniere della piccola Nazione del Pacifico, il 37enne Jason Cunliffe, ha dalla sua 4 centri, appena uno in meno del collega cinese Xu Yang a 5. Fermo al momento a quota 3, invece, Ai Elkeson, il primo giocatore naturalizzato grazie ai suoi anni di residenza in Cina, nonché uno degli elementi di punta del calcio della Grande Muraglia.

SFIDA AI TROPICI


L’obbligo indifferibile per la Cina è quindi quello di vincere il match, meglio se con una di quelle energiche goleade che solamente nel calcio d’Asia sembrano realizzabili, non solo per sanare la propria posizione, ma anche per dare un segnale di ripresa che al momento non risponde granché alle aspettative di Mister Li Tie, subentrato dal 2 gennaio 2020 al timone della compagine dopo le esperienze di Fabio Cannavaro e Marcello Lippi. Per il piccolo Guam invece, vittima sacrificale designata, non resta che affidarsi a una prova di forza di biblica intensità, in quella che pare una partita a senso unico, incorniciata però in uno splendido paradiso tropicale.

Ancora una volta però, poche possono essere le certezze in un torneo dove reti e ribaltoni sono più che una garanzia.

(Credits: Getty Images)

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