Lo scoglio da affrontare era sempre lo stesso. Uno scoglio verdeoro che per gli azzurri sembrava quasi una missione impossibile. Ci avevano provato a distanza di otto anni l’uno dall’altro, Boninsegna e Causio, rispettivamente nel 1970 allo Stadio Atzeca di Città del Messico, e nella finalina per il terzo posto al Mundial argentino del ’78. Eppure, il Brasile continuava a essere un muro che l’Italia non riusciva a sfondare.
Anche nel 1982, il copione sembrava destinato a ripetersi quando, dopo un primo turno con poche soddisfazioni, per l’Italia la corsa si fa ancora più dura in un secondo girone con Argentina e Brasile. Uscirne vincitori significa l’accesso alle semifinali. E l’Italia intera, il 5 luglio 1982 si innamora per sempre di Paolo Rossi.
Il trionfo sull’Argentina equivale a essere a un passo dal sogno che passa inevitabilmente da un nuovo scontro Italia-Brasile, questa volta allo Stadio Sarriá di Barcellona. Malgrado alla Seleção basti semplicemente un pareggio per passare il turno, Pablito si fa carico sulle proprie ossa mingherline delle speranze di tutto un Paese, detrattori compresi. Era lì al Mondiale per volere di Bearzot, convinto delle sue buone qualità, nonostante il peso, nei muscoli e nella testa, di una lunga squalifica appena scontata.
Con il loro futebol bailado l’Italia rischia di smarrirsi presto nel labirinto delle giocate dei brasiliani, ma il numero 20 azzurro dimostra altrettanto presto di avere i nervi saldi e i riflessi pronti, andando a centrare al quinto minuto la rete avversaria con un colpo di testa su assist di Conti, in un misto di incredulità e determinazione. Bastano appena cinque minuti ai brasiliani per rimettere il risultato in parità con un tiro di Socrates sul primo palo, a distanza ravvicinata, e ne bastano ancora meno a Rossi per rimettere di nuovo il bilancio in vantaggio per l’Italia, strappando la palla dai piedi di Junior e bucare, in solitaria, la porta difesa da Valdir Peres. Ancora, il Brasile continua a macinare gioco nella ripresa e si porta nuovamente in parità con Falcao. A un quarto d’ora dalla fine però, ecco che Paolo Rossi realizza la sua partita eccellente, ribattendo in porta un tiro di Tardelli, fissando il risultato sul 3-2 e le aspettative azzurre in un colpo solo.
Per il Brasile, il 5 luglio è il giorno della Tragedia del Sarriá, per l’Italia l’inizio della grande estate del 1982, quando il Paese intero ha iniziato a saltare di gioia insieme alla propria squadra e al suo eroe, Pablito.
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