Questa notte alle ore 3 italiane inizia la serie finale per il titolo NBA. Lotta inedita per l’anello visto che Suns e Bucks non si sono mai affrontate per la vittoria finale. Phoenix è stata l’outsider diventata poi favorita. Milwaukee rischia di diventare la nuova “eterna incompiuta” a cui il destino gli ha tolto (per il momento) il suo giocatore di punta. Come andrà a finire questa imprevedibile finale?
PHOENIX PARTE FAVORITA
Per chi segue l’NBA da almeno una quindicina d’anni si ricorderà di certo i Suns di Steve Nash. Una volta che il play canadese è approdato ai Lakers, la parabola di Phoenix, presenze praticamente fissa dei playoff da metà degli anni 70, ha preso una brutta piega. Ci sono volute 11 stagioni di digiuno per rivedere i Suns alla post season. Ci sono arrivati da secondi nella western ma le vicissitudini delle big gli hanno costretti a un calendario di ferro. Lakers, Nuggets e Clippers. Un trittico che avrebbe spaventato chiunque ma non una formazione consapevole della propria solidità, tattica, fisica, e mentale. Coach Williams ha gestito alla grande i punti deboli delle avversarie tanto che i suoi ragazzi (Paul, Booker e Ayton su tutti) hanno perso solo 4 delle 16 gare contro le due Los Angeles e Denver arrivando in finale e sedendosi sul divano per vedere chi fra Hawks e Bucks avrebbe “accettato” la sfida. Ora i Suns vanno a caccia del primo anello della loro storia e con gli scalpi appena citati lo fanno da favoriti al 66% delle probabilità secondo gli esperti.
MILWAUKEE COL DUBBIO ANTETOKOUNMPO
Il processo di crescita dei Bucks è stato costante in regular season ma altalenante ai playoff, quando il gioco si faceva dura e la posta cominciava e diventare davvero consistente. Negli ultimi due anni, Milwaukee era partita con grandi aspettative nella post season salvo poi perdere a sorpresa sia nel 2019 nella finale delle eastern contro Toronto, sia nel 2020 in semifinale contro Miami. Finita terza in stagione regolare, Milwaukee si è poi aggrappata al suo leader Giannis per spazzare via gli Heat e avere la meglio sui Brooklyn in quella che era da tutti definita la vera finale sulla costa atlantica. Ma il compito contro gli Hawks è stato più duro del previsto. E con Antetokounmpo fuori per un brutto infortunio al ginocchio, molti si sarebbe aspettati il collasso dei ragazzi di coach Budelholzer. Ma così non è stato. Anzi la squadra ha fatto quadrato, ha gestito la difficoltà forte anche di Giannis che dalla side line spronava i suoi. L’ago della bilancia potrebbe essere proprio il 34 dei biancoverdi. “Migliora ma valuteremo giorno per giorno” questa la sintesi della sua situazione fisica.
SI ARRIVERÁ A GARA 7?
Quando si arriva a una finale NBA la grande speranza di ogni appassionato è quella di vedere una serie tirata che possa arrivare alla bella. Sono 4 anni però che le finals NBA si chiudono prima di gara 7. Sarebbe ora di invertire questa statistica, ma stando alle previsioni dei traders (con Giannis che al momento è più out che in) vedono il 4-1 per i Suns come risultato più probabile.
CHRIS PAUL A CACCIA DEL TITOLO MVP
Dopo gli ori con il dream team di Pechino e Londra ora per il classe 1985 dall’Università di Wake Forest è arrivato il momento di prendersi l’anello. Se saranno i Suns a vincere le finals è molto probabile che sarà proprio la guardia di Phoenix (16 punti e 9 assist di media) a essere riconosciuto come most valuable player della serie a meno che Booker non si metta ad alzare l’asticella e superare di gran lunga i suoi 25 punti, soglia su cui ha viaggiato finora.
LE PREVISIONI SU GARA 1
In linea con quanto detto della serie finale in generale, è ovvio quindi attendersi che nel match d’esordio della serie in Arizona, siano proprio i Suns a partire avanti. Le proiezioni degli esperti dicono 6 punti di vantaggio per gli arancioviola in un match con una soglia punti totali di 220, di poco più alta rispetto ai 216 di media nelle ultime 10 sia per Phoenix che per Milwaukee. Due i precedenti in stagione tutti tiratissimi: 125-124 e 128-127 (dopo over time) per i Suns. La speranza di un match punto a punto è quindi quantomeno giustificata dai numeri.
(Credits: Getty Images)
