ROGER FEDERER, I QUARANT’ANNI DEL “RE”

Submitted by greta.torri on Sun, 08/08/2021 - 11:03
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Marco Di Milia
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In molti avevano notato le qualità di quel ragazzotto dall’aria seriosa che stava scalando rapidamente numeri e classifiche, ma quando quel 2 luglio 2001 sotto il sole di Wimbledon si disputano gli ottavi di finale, tutto il mondo si accorge del talento sconfinato di King Roger.

Sull’erba del tempio del tennis, il numero 1 del mondo, Pete Sampras, si trova ad affrontare un giovane svizzero, non ancora ventenne, per continuare la sua corsa al titolo. In pratica, un eroe da copertina sette volte campione del mondo contro un illustre sconosciuto con codino e collana di perline che non ha mai superato un turno a Wimbledon. Sono entrambi vestiti di bianco, come la tradizione di Wimbledon impone da sempre, eppure, l’aura di invincibilità di Sampras sembra scricchiolare contro un avversario che non teme il peso di una sfida impossibile.

Diventano presto 3 ore e 41 minuti di lotta serrata. Quasi quattro ore di colpi, dritti e rovesci in cui i due tennisti cercano di attaccarsi al match facendo ricorso a tutte le forze che hanno in corpo, nonostante il caldo, la tensione e anche un paio di errori. Pete, al terzo set, ne commetto uno pesantissimo. Sul 40-15 il suo smash finisce oltre la linea e la fatica inizia davvero a farsi reale.

Ma, soprattutto, nel corso di cinque infiniti set, Roger dimostra la propria capacità di giocare senza mai cedere alla pressione, esponendosi ai mitici dritti in corsa del rivale, cancellando sul 4-4 due palle break e riuscendo infine a reagire con decisione al servizio di Pete, che non può far altro che guardare la pallina finire alle proprie spalle, almeno mezzo metro dentro al campo.

Fino a quel momento Sampras aveva perso solo una delle 57 partite giocate a Wimbledon, ma ormai era chiaro a tutti che con Federer una nuova era del tennis era appena cominciata. Per la cronaca, il titolo alla fine l’ha vinto Ivanisevic e, per conquistare il suo primo Slam, King Roger avrebbe dovuto attendere il 2003 con la vittoria di Wimbledon.

Da lì in poi, record e vittorie come nessuno prima di lui, in una carriera diventata patrimonio collettivo, non solo dello sport. 310 settimane da numero 1 del mondo, 103 titoli, 20 Slam, 6 Atp Finals, la Coppa Davis, un oro olimpico e, più di tutto, un dominio sul quale, vent’anni dopo, non è ancora arrivato il momento di spegnere i riflettori.

Con la speranza di rivederlo presto in campo, festeggiamo quindi i quarant’anni del “Re”. Auguri Roger!

(Credits: Getty Images)

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