LE GIOIE DEL PESAPALLO

Submitted by greta.torri on Mon, 08/16/2021 - 10:23
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Marco Di Milia
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Nel paese delle saune e delle renne il calcio ha ancora parecchio da dimostrare, risultando meno celebre di attività come l’hockey sul ghiaccio o l’automobilismo, ma in quanto a popolarità e fortuna nulla può eguagliare l’ebrezza del Pesapallo. Una vera e propria risposta finlandese al baseball americano che, da Helsinki fino a Rovaniemi, risulta talmente apprezzato da essere acclamato come “Sport Nazionale”.

Rispetto al suo più chiacchierato corrispettivo americano il pesapallo appare decisamente più dinamico in campo, perché la palla si lancia in verticale, rendendo non solo un po’ più semplice calibrare la potenza del tiro, ma anche ponderare la direzione del colpo. In attacco in questo modo c’è maggiore velocità e varietà di tattiche, mentre in difesa schemi e contromosse sono le risorse utili per ostacolare l’avversario.

Probabile che non suoni poi così esaltante per noi Europei del Sud, che seguiamo le partite di pallone come se andassimo in guerra, eppure questo gioco di squadra – che per inciso si organizza in 9 atleti per parte – ha letteralmente stregato la Finlandia tutta, fin dai tempi del suo approdo in quelle terre a cavallo del circolo polare artico. Da quando, infatti, il discobolo olimpico locale, tale Lauri Pihkala, di ritorno dagli Stati Uniti nel 1907, decise di introdurre i suoi connazionali alle meraviglie del baseball, il pesapallo, o boboll, è una delle migliori attrattive sportive per i finnici, anche quando in inverno le temperature scendono ben al di sotto degli zero gradi.

Così, dotati di regolare caschetto come di mazze in fibra di vetro e carbonio, in sostituzione di quelle di legno che a furia di colpi non duravano granché, i giocatori si lanciano alla carica per centrare la palla, conquistare le 4 basi necessarie per fare un punto e battere i rispettivi pelinjohtaja rivali, ovvero i capitani artefici delle strategie da adottare in campo. Con un lanciatore più simile a sollevatore e un tragitto tra le basi curiosamente a zig-zag, da semplice svago, queste sfide hanno iniziato a diffondersi tra il 1910 e il 1920 con una certa rapidità, fino a farne uno sport organico con tanto di leghe e federazioni, presentato al mondo in via dimostrativa alle Olimpiadi di Helsinki del 1952.

Cosa spinga a scegliere il pesapallo al baseball e viceversa resta ovviamente un mistero, spiegabile con ragioni quali sentimento, inclusività, agonismo e quant’altro. Tuttavia, pur essendo poco conosciuto a livello internazionale, il gioco non è stato certo esente da scandali vari. Proprio come ogni altro sport che si rispetti, in effetti, nel corso dei suoi cento e più anni di pratica la vicenda del baseball finlandese ha conosciuto lo scandalo delle palline modificate così come quello delle partite truccate. Una serie di cronache poco lusinghiere che hanno creato una certa disaffezione del pubblico verso il proprio gioco, ma che, nonostante tutto, gode ancora di grandissimo consenso.

Non può mancare poi un Campionato del Mondo di pesapallo, che vede la Finlandia fresca vincitrice di tutte, ma proprio tutte, le dieci incarnazioni di un torneo che dal 1992 si è giocato a cadenza più o meno regolare ogni tre anni. Ma se il risultato potrebbe risultare anche un po’ prevedibile, la presenza di squadre miste, come di rappresentative di Nepal, Bangladesh, Australia o di una “Combined Team” lo è sicuramente meno, al pari di un terzo posto conquistato nel 2019 dall’India. Al momento, mentre in Svezia, Germania e Svizzera è ormai una solida realtà, il resto della vecchia Europa si sta timidamente affacciando a una disciplina che a poco a poco comincia a riscuotere proseliti. Perciò se in qualche campetto italiano si vedranno, prima o poi, due squadre aspettare con il naso all’insù l’arrivo dall’alto di una pallina gialla armati di mazze e caschetti, il pesapallo finlandese avrà compiuto la sua migliore traiettoria.

(Credits: Getty Images)

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