JUVENTUS | AVANTI TUTTA, MA CON POCHI ACQUISTI

Submitted by roberto.tarditi on Wed, 08/18/2021 - 15:14
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Marco Di Milia
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Mentre in Europa il calcio si muove fotonicamente alla Cazoo, tanto per citare la maglia dell’Aston Villa con il caso Grealish e la sua cessione al Manchester City per la cifra record di 100 milioni di sterline, nonostante una passerella piuttosto incolore all’ultimo Europeo – “It’s coming home”, cantava qualcuno -, così come le spese folli del PSG compratutto e quelle con cui il Barcellona sta ancora facendo i conti, Coutinho in testa con i suoi 160 milioni di euro di cartellino e un futuro alquanto incerto, in Italia sembra stia vigendo un po’ in controtendenza generale, una certa parsimonia.


Molti club italiani infatti stanno facendo i conti con le finanze a disposizione per rinnovarsi badando comunque al portafogli. Così, con le bolle delle plusvalenze in caduta e lontani dalle possibilità stellari di alcune società, non sono poche le squadre, Inter in testa, che provano a quadrare e a massimizzare il proprio potenziale. La Juventus, ad esempio, tenendo più o meno fede al motto “squadra che vince non si cambia”, prova a fare lo stesso, pur senza aver davvero vinto gli obiettivi minimi della scorsa stagione.


Un piccolo paradosso per i bianconeri che, nonostante la peggiore annata dell’ultimo decennio, hanno preferito mantenere in pratica lo stesso assetto. Perciò, a meno di non trovare delle ottime occasioni in queste due ultime settimane della sessione estiva del mercato, la Juve potrebbe concludere la propria campagna con solo due innesti.


Nella compagine di Massimiliano Allegri, infatti, si necessitava di una quarta punta e di un centrocampista, ovvero Kaio Jorge e Manuel Locatelli, unici neoacquisti di una campagna finora molto poco movimentata e pure tanto morigerata, caratterizzata soprattutto dalla necessità di colmare le perdite dovute alla pandemia e a finanziare la gestione corrente.


Per un precedente simile nella lunga storia della Vecchia Signora bisogna tornare indietro di ben 35 anni, al 1986, quando gli unici arrivi in formazione furono Beniamino Vignola, di rientro dal prestito a Verona, e Roberto Soldà dall’Atalanta, che nelle intenzioni sarebbe stato il successore di Scirea, ma destinato poi a una sola stagione in bianconero. Quel lontano 1986 racconta quindi di una Juventus che pur arrivando dal suo quarto scudetto in sei stagioni avrebbe interrotto la propria corsa almeno fino all’era di Marcello Lippi, per lasciare spazio in campionato a Napoli e Inter, così come in campo europeo al Milan di Arrigo Sacchi. In più, a segnare l’avvio di un nuovo corso, quella sarebbe stata l’ultima stagione in bianconero per Michel Platini


La rivoluzione perciò, oggi come ieri, potrebbe partire da piccoli passi.

 

 

(Credits: Getty Images)

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