JUVENTUS, VIA ALLA RIFONDAZIONE DI ALLEGRI

Submitted by marco.dimilia on Wed, 09/01/2021 - 15:40
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La Juventus ha conquistato un solo punto nelle prime due giornate di campionato e nell'estate che avrebbe dovuto rilanciarla per inseguire lo scudetto soffiatole dall'Inter dopo nove anni di dominio, ha messo a segno tre nuovi acquisti con l'età media di 21 anni, Locatelli, Kean e Kaio Jorge (più quattro ritorni dai prestiti) ed è costretta a fare i conti anche con l'addio di Cristiano Ronaldo. Non è tutto da rifare, perché c'è una struttura societaria solida alle spalle e una garanzia come Massimiliano Allegri in panchina, ma di sicuro è l'anno zero della ricostruzione.

MEDIANA JUVE: SI RIPARTE DA LOCATELLI  

Manuel Locatelli è il colpo principale del mercato bianconero ed è a lui che Allegri darà le chiavi del centrocampo, visto che è sfumato il ritorno di Miralem Pjanic: nella mediana a tre, in realtà, ha fatto più spesso la mezzala sinistra, sia al Sassuolo, prima che De Zerbi virasse al 4-2-3-1, che in Nazionale, accanto a Jorginho, ma alla Juventus potrebbe giocare in coppia con un altro mediano proprio come negli ultimi tempi in neroverde, altrimenti dovrà riabituarsi a fare il play come agli esordi al Milan. Del resto, da Ramsey a Bentancur, passando per Rabiot (quasi sempre impiegato da interno, in realtà) e Arthur (ora fuori causa e mai convincente in passato), tutti hanno avuto difficoltà in quel ruolo, fino al paradosso dell'anno scorso, quando era un terzino (Cuadrado) a giocare più palloni di tutti. Locatelli è arrivato proprio per restituire più qualità.

DA CHIESA A DYBALA: ATTACCO DA DECIFRARE

Via Ronaldo, la Juve ha ripreso Moise Kean, che proprio Allegri aveva lanciato nel suo ultimo anno alla guida dei bianconeri. Non è la stessa cosa, ovvio, ma l'azzurro si adatta in tutti i ruoli dell'attacco ed è reduce dalle 19 reti stagionali al Psg. Alla vigilia del tonfo con l'Empoli, il tecnico aveva profetizzato una redistribuzione dei gol persi con l'addio di CR7: Dybala e Morata in primis, ma anche Kulusevski, Chiesa e persino McKennie, impiegato da trequartista. La prima prova è fallita, ma la qualità, in questo reparto, di sicuro non manca. Tutto sta nel trovare l'equilibrio tra la varietà di soluzioni a disposizione.

JUVENTUS: QUALI IDEE?

Nelle prime due gare Chiesa ha già giocato in tre ruoli: quinto di centrocampo a destra, seconda punta, esterno del tridente. Massimiliano Allegri aveva lasciato un calcio con tre sostituzioni e ne ha trovato uno con cinque. La più grande abilità da tutti a lui riconosciuta era la lettura delle partite: con una o più mosse nel cambiava il corso e l'esito. Adesso deve abituarsi, come ha ammesso lui stesso. Anche l'uso sapiente del turnover, per una gestione ottimale del gruppo, è uno dei suoi più grandi pregi: per formare un'identità sarebbe più facile insistere sugli stessi uomini e sullo stesso modulo, ma con una partita ogni tre giorni è praticamente impossibile. Ecco la maggiore difficoltà cui va incontro la Juventus: ricostruire cambiando. E soprattutto vincendo.

(Credits: Getty Images)

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