L'INTER CAMBIA PELLE: DA LUKAKU E HAKIMI A CORREA E DUMFRIES

Submitted by Anonymous on Thu, 09/02/2021 - 13:47
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Redazione
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L'Inter ha cambiato pelle, non solo perché si è messa lo scudetto sul petto. Nel giro di tre mesi, dopo il trionfo, ha perso Antonio Conte, il condottiero, Achraf Hakimi, la freccia imprendibile delle ripartenze, e Romelu Lukaku, il gigante buono, infallibile goleador. Chi ha gridato allo scandalo per uno smantellamento dettato dalle necessità economiche, però, potrebbe già essersi ricreduto perché nelle prime due partite di campionato i nerazzurri hanno dimostrato di essere ancora la squadra da battere.

ADDIO AI GOL LUKAKU: CHI SEGNA?

In due anni all'Inter, Lukaku ha segnato 64 gol in 95 partite tra campionato e coppe. Un'enormità. Il gioco di Conte era fondato tutto sul suo centravanti, che difendeva palla e faceva salire la squadra quando occorreva, e andava via agli avversari con tutta la sua potenza quando aveva lo spazio per farlo. Al suo posto è arrivato Edin Dzeko, meno implacabile sotto porta (solo tre volte su sei in doppia cifra in Serie A), più abile nel dialogo stretto con i compagni, altrettanto efficace nel gioco aereo e di sponda. L'età (35 anni) ovviamente non gioca a suo favore e del resto non vale i 115 milioni spesi dal Chelsea per Big Rom, ma può essere la spalla ideale per Lautaro Martinez, nel pieno della maturità. Con il bosniaco è arrivato anche Joaquin Correa: si è presentato con una doppietta da subentrato a Verona, ma al di là dei gol (non ne ha mai fatti molti) si renderà utile per le qualità tecniche: salta l'uomo e sforna assist. Oltre ai due nuovi attaccanti, anche Hakan Calhanoglu ha bagnato l'esordio andando a segno: aspettando novità su Eriksen, ne ha di fatto preso il posto. Meno geometrie, ma più concretezza, davanti (con il tiro da fuori) e dietro (con la propensione al sacrificio).

IL POST HAKIMI: CHI CORRE?

Sette gol, dieci assist: i numeri di Hakimi nell'unico anno in Italia giustificano gli oltre 70 milioni, bonus compresi, che il Psg ha sborsato per acquistarlo. Del resto, in base ad alcuni dati, pare che sia il secondo calciatore più veloce al mondo. Denzel Dumfries, preso dal Psv per sostituirlo, non è la sua fotocopia: più quattrocentista che centometrista, cercando un paragone con l'atletica. Più potenza, meno scatti. Non è detto, però, che l'olandese giochi sempre, come di fatto (tranne rari casi) faceva Hakimi. Ora le frecce sono quattro anziché una: a destra c'è anche Darmian, a sinistra Perisic e Dimarco potranno alternarsi, mettendo in campo qualità differenti. Ma più che i singoli, conterà il gioco, ed è qui la vera differenza tra la vecchia Inter e questa: Conte ha dato un'anima alla squadra e ha migliorato singolarmente i calciatori, Inzaghi dovrà continuare il suo lavoro come fece Allegri alla Juve, cercando un upgrade. Intanto Marotta e Ausilio hanno fatto il loro: la rosa è stata costruita in modo perfetto e se sono recuperati alla causa anche Sensi e Vidal, il nuovo tecnico partirà perfino avvantaggiato.

(Credits: Getty Images)

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