Pronti, via e dopo sole tre partite sono già saltate le prime due panchine di Serie A. Il Verona ha esonerato il tecnico Eusebio Di Francesco, il Cagliari ha sollevato dall’incarico l’allenatore Leonardo Semplici. Tre gare giocate, gioco non convincente e così le due società hanno deciso di correre subito ai ripari, o meglio: esonerare alla terza giornata significa anche annunciare un fallimento dirigenziale e tecnico della programmazione pre campionato.
ESONERO: SOLUZIONE O PROBLEMA?
Tuttavia, l’ultimo ritrovato in fatto di problem solving, l’esonero, è applicato in maniera tanto drastica quanto semplice. Se si tratta della giusta soluzione lo dirà il campo, ma appare una mossa decisamente spiazzante tenendo conto che di tempo per rimediare ce ne sarebbe e, inoltre, questi cambi di certo non alleggeriscono le casse dei due club, Verona e Cagliari, adesso costretti a tenere in busta paga un intero staff tecnico rinunciando però al loro impegno.
VERONA, DA DI FRANCESCO A TUDOR
Verona, la decisione, dopo una notte di riflessioni successive all'ultimo kappaò arrivato ieri sera contro il Bologna, è stata comunicata stamattina al tecnico Di Francesco, scelto questa estate per sostituire Juric. Il suo successore sarà Igor Tudor. Per Di Francesco (non vince in A da 19 partite, un record per la massima serie) reduce da tre esoneri di fila con Roma, Sampdoria e Cagliari, è stato letale un inizio di campionato negativo: sette gol subiti, punti zero. Avrà sicuramente pesato un mancato feeling con la dirigenza dell'Hellas: altrimenti, sarebbe difficilmente comprensibile una separazione tanto fulminea.
CAGLIARI, IL DOPO SEMPLICI
Il rapporto, invece, sembrava positivo, tra Semplici e il presidente Giulini. Tutto sommato buono, insomma, per togliere dalla testa un’idea di divorzio dopo tre giornate. Quantomeno di riconoscenza. Invece, è accaduto anche al tecnico ex Spal di fare le valigie così presto: con il suo staff era stato artefice di una straordinaria rimonta finale, con una salvezza dal sapore di impresa. E non solo: in estate la società gli ha tolto elementi del calibro di Simeone, Rugani, Nainggolan e Sottil. E’ corsa a tre per il successore, con Diego Lopez che appare favorito rispetto a Beppe Iachini e Walter Mazzarri.
ESONERI SERIE A, AVANTI IL PROSSIMO
La stagione di Covid aveva insegnato a misurare gli sprechi, con soli 7 cambi in una stagione. Nel campionato precedente la media era di un cambio ogni due giornate. Insomma, si è ripreso con quel ritmo. In B c’è però chi ha iniziato peggio: il Pordenone, dopo due sconfitte, due settimane fa aveva dato il benservito a Paci per fare spazio a Rastelli (esordio con batosta contro il Parma, 4-0). Se Castori (Salernitana), Thiago Motta (Spezia) e Zanetti (Venezia) erano indicati come i più probabili per un esonero (o dimissione), a pagare finora in Serie A sono stati i due tecnici che li seguivano in questa speciale graduatoria. Adesso restano proprio gli allenatori delle tre neo promosse a rischiare maggiormente e la classifica, in particolare, non aiuta a dormire sonni tranquilli per Castori (zero punti) e Thiago Motta (1 punto), mentre va leggermente meglio a Zanetti (3). Andreazzoli (Empoli) e Ballardini (Genoa) per ora sono tranquilli, al pari di Gotti (Udinese), D’Aversa (Sampdoria) e Juric (Torino). Bene Mihajlovic (Bologna), reduce dal successo casalingo di misura contro il Verona, e il tecnico della Fiorentina, Italiano, fresco di vittoria esterna sul difficile campo dell'Atalanta. Tra le big, nonostante la partenza disastrosa della Juventus, Allegri gode dell'indiscutibile fiducia della società che ha puntato su di lui per rilanciare un ciclo vincente, interrotto la passata stagione. Eppure, anche nel suo caso, la tranquillità non è mai un'attitudine alla quale abituarsi: qualche passo falso e, per chiunque, l’esonero è sempre dietro l’angolo.
(Credits: Getty Images)
