PREVIEW INTER-REAL MADRID: DZEKO E LAUTARO DAL 1'

Submitted by Anonymous on Wed, 09/15/2021 - 12:14
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Redazione
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Vendicare il passato, non solo quello recente. Perché quando l’Inter affronta il Real nella maggior parte dei casi non c’è da stare troppo allegri: tolto il primo incrocio assoluto, vale a dire la finale della Coppa dei Campioni 1964 che vide i nerazzurri di Herrera trionfare sul Real al crepuscolo dei Gento, Puskas e Di Stefano, la storia non ha mai sorriso all’undici meneghino. Neppure nella passata stagione, quando proprio le due sconfitte patite nel girone eliminatorio di fatto si rivelarono decisive per l’eliminazione al termine della fase ai gironi dell’Inter di Conte. Simone Inzaghi nei libri di storia della Champions c’è già entrato nel 2000 quando rifilò una quaterna al Marsiglia, ma adesso il compito che lo attende è di ben altro spessore. E dopotutto cominciare con un successo contro il maestro Carlo Ancelotti, per giunta davanti ai 37mila di San Siro (oltre 3 milioni di incasso), rappresenterebbe una clamorosa iniezione di fiducia.

DZEKO O SEGNA O FA SEGNARE

Va da sé che la Champions è un po’ il tallone d’Achille recente di casa nerazzurra. Riconquistato il trono tricolore, ora c’è da riprendere quota anche sul palcoscenico continentale. Per farlo servirà però un’Inter diversa da quella ammirata domenica scorsa a Genova con la Samp, anche se il rientro a pieno regime dei sudamericani di per sé rappresenta già una buona notizia. Inzaghi partirà con il collaudato 3-5-2 e affiderà le chiavi dell’attacco a Dzeko e Lautaro, col bosniaco determinato a proseguire l’incredibile media che lo ha visto siglare 13 reti e fornire 5 assist nelle ultime 18 apparizioni in Champions, tutte con la maglia della Roma. Il duello a distanza con Benzema promette scintille: il francese con un gol staccherebbe Raul al quarto posto nella classifica dei migliori marcatori di sempre della competizione (è a quota 71 centri), oltre a inaugurare nel migliore dei modi la 17esima stagione consecutiva nella massima rassegna continentale per club. Potrebbe toccare a Bastoni il compito di impedirglielo: il giovane difensore non è al meglio, ma ha svolto la rifinitura in gruppo e dovrebbe farcela. In mezzo al campo, invece, Calhanoglu verrà preferito a Vidal, che pure quando vede blanco diventa spesso inarrestabile: ha già segnato al Real con le maglie di Juventus, Bayern e Barcellona e ora punta a ripetersi anche con quella nerazzurra.

L’UOMO CHE PREFERISCE LA COPPA

Scommettere contro Ancelotti, per di più quando parte la musica della Champions, è quanto di più azzardato possa esistere al mondo. Le 5 coppe messe in bacheca (due da calciatore col Milan, tre da allenatore di cui due col Milan e una, l’agognata decima, col Real) bastano e avanzano per testimoniare il feeling tra il tecnico e il trofeo continentale. A Madrid poi ha fatto registrare numeri da capogiro: delle 25 gare di Champions in cui si è seduto sulla panchina delle Merengues, Ancelotti ne ha vinte 19, con una percentuale del 76% che è la migliore in assoluto tra tutte quelle dei tecnici che hanno collezionato almeno 20 gare nella competizione. E poco importa se il Real di inizio stagione non assomigli ancora a una macchina perfetta: il sofferto successo sul Celta di domenica scorsa ha alimentato nuovi dubbi, ma a San Siro arriverà una squadra esperta e avvezza a giocare certe partite. Detto di Benzema, partito alla grande nella Liga dove ha siglato 5 reti in 4 gare (e aggiungendo 4 assist), gli occhi saranno puntati sul talento brasiliano Vinicius, alla prima assoluta sul suolo italiano, divenuto ormai un punto fermo nel tridente offensivo di Ancelotti. Che potrebbe anche decidere di concedere un po’ di riposo ad Alaba e Modric, pur dovendo già fare a meno di Marcelo, Kroos e Bale.

(Credits: Getty Images)

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