L'EUROPA LEAGUE DELLE ITALIANE: TOCCA A LAZIO E NAPOLI

Submitted by Anonymous on Wed, 09/15/2021 - 18:28
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Redazione
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UN DIGIUNO CHE DURA DAL SECOLO SCORSO

Non è più sola, l’Europa League. Che di colpo si ritrova costretta a dividere il giovedì con la nuova competizione voluta dalla Uefa, la Conference League, e al tempo stesso si vede persino “snellita” nella forma e nella sostanza. Dimenticatevi l’ammucchiata di gironi che la caratterizzavano: da quest’anno il format è il medesimo della Champions, con 32 squadre divise in 8 raggruppamenti. Diversi sono i meccanismi di accesso alla fase a eliminazione diretta: le prime di ogni girone accedono agli ottavi, mentre le seconde classificate sfideranno le terze dei gironi di Champions in una sorta di play-off per accedere agli ottavi. Fondamentale, insomma, è vincere il proprio girone per evitare subito un accoppiamento improbo e salutare la competizione in anticipo. Le terze di ogni girone scendono a loro volta a sfidare le seconde di Conference League. Da quando la nuova formula permette alle squadre eliminate dalla Champions di scendere in Europa League, su 22 stagioni totali in 8 occasioni hanno alzato il trofeo proprio le squadre “retrocesse” dalla massima competizione continentale: Galatasaray (1999/00), Feyenoord (2001/02), CSKA Mosca (2004/05), Shakthar Donetsk (2008/09), Atletico Madrid (2009/10 e 2017/18), Chelsea (2012/13) e Siviglia (2015/16). Un’italiana non vince addirittura da 22 anni: era il 1998/99 quando il Parma di Malesani conquistò l’ultima edizione della Coppa UEFA, prima del cambio di nome.

SARRI SA COME SI FA

La pattuglia tricolore peraltro da questa stagione è ridotta a due sole partecipanti. La Lazio, che è alla nona partecipazione nelle ultime 12 stagioni, è stata inserita in un girone con Galatasaray, Lokomotiv Mosca e Olympique Marsiglia e debutterà proprio a Istanbul nella fascia pre-serale (ore 18,45). La sconfitta di San Siro contro il Milan e il finale polemico che è costato due turni di squalifica a Sarri è già alle spalle, col tecnico che ha fatto capire di voler mettere mano al turnover e concedere spazio a chi sin qui ne ha avuto di meno. Probabile il debutto stagionale tra i pali di Strakosha, così come quello di Radu schierato terzino sinistro. A destra si rivede Lazzari, assente nelle settimane scorse per infortunio. Anche Basic scalpita: probabile che trovi posto dall’inizio in una mediana composta da Milinkovic ed Escalante, mentre in avanti rifiaterà Immobile, con Muriqi prima punta e due tra Zaccagni, Pedro e Felipe Anderson ai suoi lati. Non sarà una prima assoluta a Istanbul per i biancocelesti, che hanno già affrontato il Galatasaray nella fase a gironi della Champions 2001/02 (una vittoria per parte per 1-0), mentre in quella di Europa League 2015/16 in Turchia finì 1-1 e all’Olimpico s’impose per 3-1 la Lazio guidata da Pioli. In casa il Gala va a segno da 15 gare di Europa League consecutive, ma Sarri è anche l’ultimo tecnico italiano ad aver vinto il trofeo nel 2018/19 col Chelsea.

SPALLETTI DRIBBLA ANCHE LA QUARANTENA

Galvanizzato dal successo sulla Juventus, il Napoli si ritrova a fare i conti con un avversario decisamente ostico: come i partenopei, anche il Leicester ha perso all’ultima giornata dello scorso campionato l’opportunità di staccare il pass per la Champions. Sfida tra deluse, insomma, ma con chiare ambizioni di vittoria finale oltre che di passaggio del turno in un raggruppamento che prevede anche Legia Varsavia e Spartak Mosca. Spalletti affronterà la trasferta in terra britannica con la rosa quasi al completo, portando con sé anche quei giocatori che avrebbero dovuto osservare un periodo di quarantena una volta entrati nel Regno Unito, essendo stati negli ultimi 14 giorni in Paesi definiti a rischio (Ospina, Osimhen e Koulibaly). Per loro ci sarà da sottoporsi a un tampone anche nel giorno della partita, mentre per gli altri è già arrivato il via libera. Ci sarà anche Insigne, che seppur acciaccato ha fatto sapere di non voler rinunciare alla prima europea. Difficile che possa recuperare Mario Rui, che si andrebbe a sommare agli indisponibili Meret, Ghoulam, Lobotka e Demme. Nel consueto 4-2-3-1 spazio ad Anguissa in mezzo al campo accanto a Fabian Ruiz, mentre in avanti alle spalle di Osimhen potrebbe toccare a Politano, Zielinski e a uno tra Lozano e Ounas. Nel Leicester possibile staffetta in avanti, con Daka schierato al posto di Vardy.

(Credits: Getty Images)

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