L’URLO DI MARCO TARDELLI

Submitted by marco.dimilia on Fri, 09/24/2021 - 20:54
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Marco Di Milia
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Il suo urlo è secondo per celebrità solo a quello messo su tela da Munch. Perché se dici Marco Tardelli immagini una sera d’estate del 1982, in cui tutta l’Italia ha urlato a squarciagola insieme a lui. Pensi al Mundial di Spagna e a una corsa a perdifiato con le braccia spalancate guidata solo dall’energia di chi sa di aver messo una firma indelebile nella storia, sportiva e non solo, del nostro Paese.


La prodezza di sinistro che beffa il portierone tedesco Harald Schumacher consegnando il numero 14 direttamente al mito arriva dopo un’opera corale, cominciata con una strana inversione di ruoli. Rossi ruba palla in difesa, facendola arrivare a Scirea che, velocissimo, parte all'attacco per portare avanti un’azione che, con quell’ultimo passaggio a Tardelli, regala un inno alla gioia impossibile da contenere. Il cronista Nando Martellini ne commenta con trasporto le singole fasi, scandendo per i telespettatori quanto stava succedendo davanti ai suoi occhi, osservando quell’Italia in stato di grazia: “Paolo Rossi in difesa, contrattacco di Scirea. Conti... Subentra Rossi, Rossi. Scirea, Bergomi, Scirea... Tardelli... Gol, gol! Tardelli! Raddoppio, è uno splendido gol di Tardelli! Esultiamo con Pertini, 2-0, Tardelli ha raddoppiato. Uno splendido gol”.

È la rete del 2-0 contro la Germania Ovest di Rummenigge e Breitner, sette secondi di entusiasmante follia per una rete conquistata sfidando detrattori e avversari per nulla disposti a cedere le armi. Talmente coinvolgente da meravigliare anche Sandro Pertini, seduto in tribuna d'onore accanto a Re Juan Carlos, così come i tifosi tutti, che, almeno idealmente, sarebbero andati lì a Madrid ad esultare insieme al centrocampista azzurro.


In un istante lo Stadio Santiago Bernabéu si accende di tricolori, manifestando tutta la passione di un popolo, quello italiano, che in quell’avventura in terra di Spagna stava finalmente ritrovando la sua marcia in più per fare davvero la differenza. Perché Tardelli non solo ha realizzato il proprio capolavoro, ma ha anche cristallizzato in eterno l’immagine di quel 69° minuto, per accompagnare in una fuga senza meta il sogno di sentire sempre più vicina la Coppa. “Oramai non ci prendete più” aveva detto Pertini e con i due centri di Paolo Rossi e Spillo Altobelli, prima e dopo quella corsa impazzita, l’urlo di Tardelli era ormai pronto per entrare nella leggenda come uno dei gesti più iconici che la storia del pallone abbia mai tracciato.

 

E oggi, in occasione del suo compleanno, non possiamo non celebrare Marco Tardelli con la perfezione di quel momento.

(Credits Getty Images)

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ZeroXS
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