Il 25 settembre 2005 a San Paolo, in Brasile, cadeva una pioggia sottile, quasi inesistente, di quelle che non lasciano tracce sull'asfalto. Fu così che la terra di Ayrton Senna accolse l'enfant-prodige della Formula 1, Fernando Alonso, che di lì a poco sarebbe diventato il più giovane campione del mondo della storia. Era già tutto scritto da settimane e fu così che andò: bastò il terzo posto sul circuito di Interlagos per incoronarlo a 24 anni, 1 mese e 28 giorni, battendo il precedente record di Emerson Fittipaldi. Sono passati esattamente 16 anni e quel giorno resta indimenticabile, non solo per Alonso.
F1, ALONSO BABY FENOMENO
Il mondo aveva imparato a conoscere Fernando Alonso già nel 2001, quando, non ancora ventenne, si mise in mostra con la Minardi da terzo pilota. Bastò per convincere Briatore a portarlo alla Renault, cambiandogli la carriera e la vita: dopo un anno da collaudatore arrivarono gli exploit nel 2003. Prima pole position in Malesia, primo giro veloce in Canada, primo successo in Ungheria. Davanti a questi risultati, i soli quattro podi e il quarto posto in classifica della stagione successiva sembrarono quasi poca roba, ma in realtà si capiva già che con un salto di qualità della vettura avrebbe lottato per il titolo. E così fu proprio lui, nel 2005, a interrompere il dominio di Michael Schumacher: arrivava da cinque titoli di fila, ma quell'anno, nei primi cinque Gran Premi si ritirò tre volte, mentre Alonso tagliò per primo il traguardo a Sepang, in Bahrein e a Imola. A metà anno, di fatto, aveva già il titolo in tasca, così, a dispetto dell'età, dopo il sesto successo ottenuto in Germania, cominciò a fare due calcoli: stop allo spettacolo, meglio i punti. Così Raikkonen, che aveva un McLaren nettamente più veloce, non riuscì a rimontare. A Interlagos Alonsò partì in pole position, dimostrando il suo indiscutibile talento, ma in gara arrivò nettamente dietro Montoya e lo stesso Raikkonen: poco importa, perché con due gare di anticipo si prese il titolo da record.
F1, ALONSO ANCORA IN PISTA
Fernando Alonso oggi ha 40 anni, compiuti lo scorso 29 luglio. Li ha festeggiati in pista ad Hungaroring, nei test pre-gara, in uno dei circuiti simbolo della Formula 1, lì dove lo spagnolo è tornato dopo due anni di assenza. Corre con la Alpine-Renault e in classifica ha 50 punti, al decimo posto: proprio in Ungheria chiuse quarto, miglior risultato stagionale al momento. Ai piedi del podio, dopo una lunga e spettacolare battaglia con Lewis Hamilton, mentre il suo compagno di scuderia Ocon conquistò la vittoria. Del resto fu proprio Hamilton a strappargli il primato di pilota più giovane a vincere il Mondiale, ma se è vero che i record sono fatti per essere battuti, è vero anche che restano per sempre. E tutti ricorderanno la faccia pulita di uno sfrontato ragazzino di Oviedo, primo spagnolo a diventare re in Formula 1. Ora è diventato adulto e corre ancora, a caccia di altri record, o semplicemente, di altri brividi.
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