RIVER PLATE-BOCA JUNIORS, LUNGA MARCIA VERSO IL DERBY

Submitted by Anonymous on Sun, 09/26/2021 - 10:34
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Redazione
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Domenica 3 ottobre, ore 22: segnatevi questa data sul calendario e puntate la sveglia. Quella sera ci sarà River Plate-Boca Juniors al Monumental. Il fatto che si giocherà per la 253esima volta non rende meno affascinante la partita, anzi. Va in campo la storia. E finalmente tornerà il pubblico: il governo argentino ha deciso di riaprire gli stadi al 50% proprio in quel weekend. Così, sugli spalti vedremo 35mila spettatori, tutti Millonarios, che sosterranno incessantemente la propria squadra.

RIVER PLATE, CACCIA AL TITOLO

Per il 3 ottobre, però, c’è tempo. Manca più di una settimana e ci sarà un’altra partita di campionato da disputare per entrambe le squadre. Importantissima, soprattutto per il River Plate, che va a caccia di un titolo assente dal 2014. Per un’astinenza così lunga bisogna andare indietro nel tempo di quasi 50 anni e, ironia della sorte, è l’unico trofeo che Marcelo Gallardo non è riuscito a conquistare da quando è sulla panchina dei Millonarios: è l’allenatore più titolato della loro storia, con ben 12 trionfi, ma la “Primera” non l’ha mai vinta. Oggi è al secondo posto dopo aver cominciato malissimo, con una sconfitta interna con i campioni in carica del Colon, il secondo ko è arrivato sul campo del Godoy Cruz e da allora è cominciata una striscia positiva con cinque vittorie e due pari che l’hanno portato a ridosso del Talleres Cordoba, ora a +2 dopo 12 giornate. Il River ha il miglior attacco del campionato (23 reti), ma nessun bomber: Alvarez, De La Cruz e Romero condividono il trono di squadra con 4 gol a testa, Suarez è appena dietro a quota 3. Il primo è stato accostato al Milan quest’estate: è un canterano, centravanti atipico classe 2000 già nel giro della nazionale Albiceleste.

BOCA JUNIORS A PASSO LENTO

Anche il Boca Juniors è in serie positiva: quattro vittorie e due pareggi negli ultimi sei turni. Peccato che nei precedenti sei aveva raccolto appena quattro punti, con due sconfitte e neppure un successo. Le 10 reti realizzate in 12 turni (sesto peggior attacco in un campionato a 26 squadre) svelano piuttosto chiaramente qual è il problema di una squadra dove il 20enne Luis Vazquez è l’unico ad aver segnato 2 gol. Ma la classifica è cortissima e l’ottavo posto a quota 18 punti, a -8 dalla vetta, è fuorviante: c’è così tanto equilibrio che basta ingranare la marcia per effettuare una serie di sorpassi e ritrovarsi più in alto. A Sebastian Battaglia, autentica bandiera del club che da giocatore conquistò sette campionati e quattro Libertadores con questa maglia, ovviamente verrà concesso tempo, perché di fatto, breve esperienza con l’Almagro a parte, è al suo primo anno da allenatore: la sua era, tra l’altro, è coincisa con l’addio di un totem come Tevez, impossibile da sostituire nello spogliatoio. Aver già vinto un Superclasico, in Coppa Argentina, seppur solo ai rigori, di sicuro lo mette in una posizione di forza agli occhi dei tifosi. Aver appena perso per infortunio il suo uomo migliore, Juan Ramirez, lo metterà di sicuro in difficoltà, e forse gli fornirà un alibi. Nessuno potrà chiedergli miracoli.

(Credits: Getty Images)

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