SERENA WILLIAMS, I 40 ANNI DELLA “REGINA”

Submitted by Anonymous on Mon, 09/27/2021 - 11:58
Hero image
Autore
Redazione
news date
News di tipo evento?
No

Tu chiamala, se vuoi, ossessione. Perché nella vita puoi aver vinto di tutto, ma senza quell’ultimo scalino pare quasi che nulla abbia davvero significato. È il paradosso che da quattro anni almeno attanaglia l’esistenza terrena (e sportiva) di Serena Jameka Williams, per tutti “The Queen”, “La Regina”, la tennista che più di ogni altra ha marchiato a fuoco i primi due lustri del nuovo millennio. Una capace di vincere 23 titoli dello Slam ma di essere ricordata oggi per averne mancato uno, il 24esimo, che le avrebbe consentito di eguagliare il record di Margareth Court. E fino a quando quel titolo non arriverà nella bacheca di casa Williams (dove peraltro ce ne sono altri 7 conquistati dalla sorella maggiore Venus) c’è da credere che nella mente di Serena la pace non sarà mai la benvenuta.

DUE DECENNI DI TRIONFI

La più piccola delle sorelle Williams nasce a Saginaw, nel Michigan, il 26 settembre del 1981. Ed è grazie al padre Richard che si avvicina al mondo della racchetta. Il fatto di avere un’altra campionessa in casa, poi, aiuta e sprona entrambe ad andare oltre i loro limiti. Di fatto diventeranno un fattore, specie nel primo decennio del nuovo millennio: terminata l’era di Seles, Graf e Hingis, le Williams cominciano a comandare in lungo e in largo. L’ascesa di Serena Williams è impetuosa: il primo Slam arriva nel 1999 a Flushing Meadows, l’anno dopo ci mette anche l’oro olimpico, quindi nel 2002 diventa numero 1 al mondo e nel 2003 ha già completato il Gran Career Slam, vincendo almeno un titolo agli Australian Open, Roland Garros e Wimbledon. Solo gli infortuni nel rallentano l’impetuosa corsa solitaria al vertice: nel 2004 e 2005 rimane spesso ai box e le rivali ne approfittano, poi però dal 2006 al 2010 vive probabilmente il periodo di maggior splendore facendo incetta di titoli (Wimbledon, di fatto, è un affare tra sorelle) prima di un altro biennio difficile, condizionato dagli infortuni e da una psiche che comincia ad accusare forte la fatica. Serena, così, diventa un esempio anche fuori dal campo: campionessa indomabile quando impugna la racchetta, si mostra fragile nonostante quel fisico scultoreo e atipico per il mondo del tennis, alla costante dimostrazione di una superiorità che pure in pochi mettono in discussione. Vivrà un altro periodo d’oro nella metà del secondo decennio, tornando a dominare la scena, fino a quando nella sua vita non irrompe Alexis Ohanian, co-fondatore di Reddit, con il quale nel 2017 decide di metter su famiglia proprio mentre sta per conquistare a Melbourne il suo 23esimo titolo dello Slam. Poco dopo nascerà Alexis Olympia, segnata anche da un parto travagliato, ma la vita di Serena cambierà definitivamente.

L’ULTIMO PASSO VERSO LA LEGGENDA

Da quel momento in poi il tennis troverà sempre meno spazio. Resterà solo l’ossessione (appunto) di quel 24esimo Slam che le sfugge ad ogni occasione. E mentre una nuova generazione di tenniste avanza, tutte rigorosamente teen, Serena vede sempre più complicata la strada che conduce all’ultimo grande obiettivo della sua inimitabile carriera. Ma circoscrivere il personaggio Williams al solo tennis sarebbe davvero riduttivo. Una campionessa di colore era una novità assoluto per il mondo della racchetta quando alla fine degli anni ’90 le due sorelle hanno preso a dominare, e anche la particolare struttura fisica di Serena ha finito per capovolgere teorie e convenzioni. La sua battaglia a favore del “body positive” ha permesso a tante ragazze di immedesimarsi in un esempio di vita, prima ancora che in una sportiva che ha saputo andare oltre i propri limiti. Ha cambiato centinaia di pettinature, ha dato vita a look spesso esuberanti ma mai volgari, è diventata un’icona intuendo quanto la sua influenza potesse far bene a un pubblico che non aspettava altro che un cambiamento. Ha imparato a combattere con i suoi demoni, trovando nella fede (è Testimone di Geova) quel rifugio che troppo spesso nello sport gli è mancato. Ha imparato a rivoltare a proprio vantaggio l'educazione rigida di un padre che - ha detto lei - pagava gli altri perché la insultassero: il prezzo per beneficiare di una forza mentale distintiva è stato caro. Lo sport che diventa battaglia, la sconfitta un'onta, la competizione quale vi maestra. E' l'invidia nei confronti di Venus a dare il là ai successi di una delle tenniste più forti di tutti i tempi. Ed è il disegno paterno ad alimentare quell'invidia, un frutto generato dalla mania di grandezza e dai deliri paranoici di un papà che sacrifica l'infanzia e l'adolescenza delle figlie per pianificare un binomio sportivo - accomunato dal medesimo cognome - con pochi eguali. Ne è valsa la pena? La storia della Regina, di certo, è diventata una pagina di biografia cercata dai wikipedisti di tre quarti di mondo. A 40 anni, nonostante una vita vissuta sulle montagne russe, Serena è ancora sulla scena. E non mollerà l’osso finché non sentirà davvero che la vita gli presenterà un conto troppo alto. Negli USA ormai non c’è appassionato che non faccia il tifo per lei: l’ultimo scalino è sempre il più faticoso, ma la fatica non è mai stata un problema per “La Regina”.

(Credits: Getty Images)

Template News
Post
Fonte della news
SN4P
Sport di Riferimento
Tennis