Non ne aveva bisogno e, stavolta, Rafa Nadal non si è certo distinto per stile. A Wimbledon, nel corso del match vinto agevolmente contro Lorenzo Sonego, lo spagnolo è incappato in una defiance della quale, a fine partita, si è scusato prontamente.

Si era nel corso dell'ultimo set - il terzo della gara vinta dal marocchino per 6-1, 6-2, 6-4 - e Nadal ha chiesto all'arbitro di poter interloquire con l'avversario. era infastidito dalle grida dell'italiano che ne accompagnavano le giocate.

Contro John Isner partiva battuto, e ha vinto in tre set. Contro Carlos Alcaraz probabilmente partirà una volta di più sfavorito, ma davvero Jannik Sinner potrebbe ribaltare di nuovo l’inerzia del confronto? Se lo chiedono in tanti nella calura della penisola italica di inizio luglio, così lontana dal tempo bizzoso e relativamente fresco che si respira dalle parti di Londra.

Volavamo a un metro da terra, dopo che fino a una manciata di ore prima in tutta Italia c’erano fosse scavate ovunque, complice il desiderio di nascondersi da un disastro annunciato. Era bastata una prova gagliarda e di grande impatto contro i campioni in carica dell’Argentina per risvegliare speranze sopite e tornare a credere che quell’Italia di Enzo Bearzot, così tanto vituperata e piena di dubbi e incongruenze, avesse davvero una seppur minima chance di centrare un piazzamento finale di assoluto prestigio.

Quasi tre anni di attesa possono sembrare un tempo infinito. Con una città sospesa che bramava solo all’idea di svegliarsi ancora una volta al pensiero che la giornata che stava per cominciare avrebbe regalato una volta di più una pagina di storia che affonda le radici secoli addietro. Per Siena, tre anni senza Palio sono stati la peggiore delle punizioni possibili.

Due fattori che in Danimarca possono sparigliare le carte fanno rima con pioggia e vento. Quelle che la carovana del Tour ha trovato nel giorno del debutto della Grand Boucle 2022, quelle che in qualche modo hanno favorito la più grossa (e anche la prima) delle sorprese, con Yves Lampaert capace di prendere la maglia gialla quanto tutto lasciava presagire che Wout Van Aert era già pronto a stappare il primo champagne sul podio di tappa.

Ci sono svariati motivi per i quali le strade della Juventus e di Matthijs De Ligt non dovrebbero separarsi proprio adesso: tra tutti, il fatto che Massimiliano Allegri, soprattutto dopo l'addio di Giorgio Chiellini, si trova in casa un difensore con tutti i crismi per poter interpretare al meglio il ruolo di leader di un reparto che i bianconeri hanno sempre curato ai minimi dettagli, al punto da essere - anno dopo anno - uno dei punti cardine dei tanti successi annoverati.

Se c’è un giorno dove tentare al bersaglio grosso, Lorenzo Sonego sa perfettamente che quel giorno è oggi. Perché contro Rafael Nadal nessuno parte favorito, almeno a rigor di logica, ma quando di mezzo c’è l’erba ecco che qualunque avversario può nutrire qualche speranza in più di fare il colpaccio, pensando anche ai balbettii mostrato dal maiorchino nel corso dei primi due turni della sua campagna londinese.

Sono state ufficialmente decise la sede e la data della partita di Supercoppa italiana. Dopo due edizioni, la finalissima tra i campioni d'Italia e i vincitori della coppa nazionale tornerà a Riad il 18 gennaio 2013, ad un orario che gli organizzatori locali dovranno ancora definire.

Salutato Morata, la Juventus pensa a un degno sostituto che possa affiancare Vlahovic. Fonti inglesi svelano un possibile scambio fra il Liverpool e i bianconeri. Sul tavolo vi sono Adrien Rabiot, oggetto di un forte interessa da parte dei Reds, e Roberto Firmino, reduce da una stagione molto sfortunata con Klopp.

Ce lo sapreste vedere Paolo Maldini con una maglia addosso diversa da quella rossonera? O su una scrivania dirigenziale che non contemplasse da qualche parte uno stemma del Milan? La risposta è tanto ovvia quanto scontata, ma se davvero questo rischio sia stato corso o meno negli ultimi e convulsi giorni di trattative per il rinnovo, beh, a saperlo sono solo i diretti interessati. La sostanza è l’unica cosa che conta: Maldini ha rinnovato per altre due stagioni e i tifosi milanisti hanno tirato tutti un bel sospiro di sollievo.