Nella notte Nba finalmente si rivede in campo Fontecchio, che sfrutta l'assenza di Rudy Gay per entrare nelle rotazioni degli Utah Jazz; Luka Doncic trascina Dallas alla vittoria grazie alla tripla messa a segno quando il cronometro dei 24 secondi stava scadendo; malissimo i Nets, che sono travolti da Sacramento perdendo la sfida 153-121.
Un porto di mare dove nessuno "salperà" per il mondiale in Qatar. L'Italia di Roberto Mancini si prepara a giocare le prossime due amichevoli, stasera con l'Albania di una vecchia conoscenza del campionato italiano come Edoardo Reja (ex tecnico della Lazio) e domenica con l'Austria del professore Ralf Ragnick. Gli azzurri disputeranno questa due gare ufficiali mentre altre nazionali sono già con la testa e le gambe agli imminenti Mondiali di calcio dove purtroppo non saremo presenti per la seconda volta consecutiva (la terza nella storia della Nazionale italiana).
Il Ghana è tra le nazionali di maggior blasone del continente africano e parteciperà ad un Mondiale per la quarta volta nella sua storia. Dopo la mancata qualificazione dell'edizione tenutasi in Russia nel 2018, le Black Stars tonano nella competizione dopo le tre volte risalenti negli ultimi vent'anni: Germania 2006, Sud Africa 2010 e Brasile 2014, con il risultato migliore ottenuto nell'edizione disputata nel proprio continente, dove centrò uno storico quarto di finale, eguagliando il miglior piazzamento in una coppa del mondo di una squadra africana detenuto fino ad allo
La Norvegia di Haaland non si è qualificata ai Mondiali e per il campione del Manchester City si prospetta un mese lontano dalle competizioni ufficiali. Mantenersi in forma anche nei periodi di inattività però, è fondamentale per un atleta di alto livello. Ecco che da qui è nata l'idea dell'Ashton United, piccolo club di Manchester militante in settima divisione inglese, paragonabile alla nostra Prima Categoria, di presentare una richiesta ufficiale al City per il prestito secco dell'attaccante ex Dortmund. E no, non è uno scherzo.
LA RICHIESTA
Quarta giornata di gare alle Atp Finals di Torino, tornano in campo i singolaristi del Gruppo Rosso. Alle 14 è in programma la sfida tra Novak Djokovic e Andrey Rublev. Il russo viene da una vittoria entusiasmante contro il connazionale Medvedev, il tiebreak del terzo set è stato a dir poco eccezionale, scambi lunghissimi, colpi a tutta, sempre in spinta. Rublev ha fatto più gioco, preso più rischi e si è meritato ampiamente la vittoria.
Massimo Cellino ha deciso di dimettersi dalla carica di presidente del Brescia. Una mossa che avvicina la cessione del club da parte dell'imprenditore, da anni nel mondo del calcio prima con il Cagliari, poi con il Leeds e ora con le Rondinelle, guidate dalla B alla A nel campionato 2018-19 (ma con retrocessione immediata l'anno dopo). Oggi il Brescia è settimo nel torneo cadetto, dopo una serie di alti e bassi, ma non sono i risultati il problema principale che ha spinto Cellino a dimettersi.
Un pezzo di storia del calcio, soprattutto quello brasiliano, si ritira. Parliamo di Luis Felipe Scolari, allenatore che ha portato la nazionale del Brasile a vincere i Mondiali in Corea e Giappone del 2002. Il quinto titolo Mondiale della storia del Brasile è sicuramente il maggior successo ottenuto dal tecnico, che ha vissuto gran parte della propria carriera da allenatore in patria. Di origine italiana, Scolari parla il dialetto veneto.
Una bravata ripresa dalle telecamere è costata carissimo a Nainggolan. Il calciatore è tornato in patria da ormai due anni, ma i suoi livelli non hanno mai sfiorato quelli dei tempi della Roma, anzi. L'ultimo exploit negativo di Radja, è avvenuto due settimane fa, ma le conseguenze definitive del gesto sono arrivate solamente adesso.
LA SIGARETTA IN CAMPO
Dal 1986, la Corea del Sud si è sempre qualificata alla fase finale di un Mondiale. Non certo un fattore scontato per una nazionale che nei sessant'anni precedenti, partendo dall'edizione messicana vinta dall'Argentina e arrivando indietro nel tempo a Uruguay 1930, aveva partecipato solamente a un Mondiale, quello tenutosi in Svizzera nel 1954. L'apparizione in quel caso, fu piuttosto deludente, con due sconfitte su due gare disputate e un passivo complessivo di sedici reti subite e nessuna realizzata.
Le prime due giornate di questa seconda edizione delle Finals a Torino ci hanno regalato parecchie sorprese, con tre match finiti contro pronostico, un tiebreak stratosferico - quello del terzo set tra Medvedev e Rublev – e una certezza: il “vecchio” Novak Djokovic, solidissimo contro Tsitsipas sconfitto in due set, è probabilmente il giocatore da battere.
