C'è poco da dire. Il girone B parla molto british. La concomitante presenza nel medesimo raggruppamento di Stati Uniti, Inghilterra e Galles, rende questo girone molto affascinante, soprattutto dal punto di vista storico e politico. Il passato accomuna in un modo o nell'altro queste tre nazioni, rendendo questi incroci dei veri e propri derby.

Lo sport torna a avere un proprio Ministro; questo è molto importante in quanto lo sport rappresenta una fetta importante del PIL del paese (il 3%, con 78 miliardi di euro di indotto generato), seppur nel confronto con le altre realtà europee lo squilibrio risulta evidente (Germania e Francia, per non parlare del Regno Unito, hanno parametri e indotti ben superiori).

Milan-Monza non può che essere definito il derby di Silvio Berlusconi. Il passato contro il presente, con il Cavaliere che questa volta farà il tifo per la prima volta non per il suo Diavolo ma ovviamente per i brianzoli. La squadra di Stefano Pioli ha perso due delle ultime tre sfide in casa – tra campionato e coppa – interrompendo un’imbattibilità che durava di fatto dal 17 gennaio.

Firenze per non fermare la rincorsa Scudetto: dopo quattro risultati utili consecutivi, l’Inter cerca il quinto. Superata la fase complicata del mese di settembre, in cui i risultati sperati non sono arrivati, la squadra di Inzaghi ha approcciato nel migliore dei modi il mese di ottobre e, caricata dalle ottime prestazioni dell’ultima settimana (pareggio a Barcellona 3-3 e vittoria contro la Salernitana 2-0), va a caccia della terza vittorie consecutiva in campionato.

La preseason non aveva suggerito nulla di buono: 4 sconfitte abbastanza nette e una vittoria contro Golden State (in versione assai rimaneggiata) hanno rappresentato un biglietto da visita abbastanza indicativo su quel che avrebbe potuto raccontare l’annata dei Lakers. Che è partita male, come da copione: sconfitta all’esordio contro i Warriors (al completo), sconfitta nel debutto alla Crypto.com Arena contro i Clippers dei nuovi big 3 Leonard, Gerorge e Wall.

Regalatecela questa finale. Perché ne abbiamo bisogno tutti: ne ha bisogno Napoli per prima, che dopo una settimana d’inferno nella quale tutto (o quasi) ha rotolato per il verso sbagliato, merita almeno un finale differente, una sorta di lieto fine in grado di far passare almeno per un po’ i mal di stomaco dei giorni scorsi. Ma se la meriterebbe eccome anche il tennis italiano, che continua a mostrare il lato migliore di sé e tanti talenti in grado di recitare un ruolo da protagonisti.

Annata da dimenticare fino ad adesso per gli inglesi di Southgate che hanno concluso la fase a gironi di Nations League all’ultimo posto, scavalcati da Ungheria, Germania ed Italia, venendo retrocessi in nella lega B. Tre pareggi e tre sconfitte, una delle quali pesantissima contro l’Ungheria per 4-0 a Wembley. Nonostante gli scarsi risultati, la panchina del tecnico non è mai stata in discussione. Considerando poi l’enorme tasso tecnico della rosa, è comunque difficile non annoverare fra le possibili candidate alla vittoria finale gli inglesi.

Siamo agli sgoccioli del Motomondiale e questa domenica alle 9 del mattino ora italiana, sul circuito di Sepang in Malesia, va in scena il penultimo appuntamento della stagione 2022. Primo match point per Pecco Bagnaia che vede il titolo iridato sempre più vicino. Il 25enne piemontese può diventare il primo italiano a vincere il Motomondiale da Valentino Rossi nel 2009 e farlo in sella alla Ducati, una moto italiana, significherebbe una leggendaria doppietta tutta tricolore.

Con un titolo pienamente in bilico e uno già assegnato, Moto2 e Moto3 questo weekend mettono le ruote sul circuito malese di Sepang, penultimo appuntamento stagionale. Il GP di Australia ci ha consegnato, per quanto riguarda la classe cadetta, Izan Guevara nuovo Campione del Mondo, dopo un grande trionfo tra le sinuose pieghe di Philipp Island.

Dopo una settimana di sosta, il circus itinerante della Formula 1 si prepara a far tappa ad Austin, Texas, per il diciannovesimo e quartultimo appuntamento del Mondiale 2022. Un anno che, sicuramente, verrà ricordato per la plastica inadeguatezza della FIA nel trattare le cose di pista e l’imbarazzante ritardo quando chiamata ad indagare e giudicare l’azione delle case costruttrici in relazione alle norme di un regolamento confuso e contorto.