Volete sapere chi è l’attaccante italiano più prolifico del 2022? Se pensate a gente come Scamacca, Immobile o Coda, beh, sappiate che siete sulla buona strada. Ma nessuno di loro è arrivato a toccare quota 20 reti, come invece ha saputo fare un ragazzo nato in Brasile ma di origini decisamente italiane, cresciuto nella ridente Umbria e diventato bomber per davvero nei campi di provincia, prima di diventare l’idolo di una tifoseria tra le più calde del bel Paese.

Gara 1 è un conto, gara 2 è tutta un’altra storia. Di solito succede sempre così nelle serie play-off: il primo incrocio è sempre il più imprevedibile, perché mette sul banco tante di quelle sfaccettature che a voler essere pignoli spesso nemmeno ci si azzecca. Il secondo atto è quello più complicato, perché nessuno sa mai cosa aspettarsi: accoppiamenti, giocatori adattati a fare determinate cose, soluzioni pensate per ovviare a quanto detto dal piano partita precedente.

La terra come amuleto, la superficie perfetta per provare a spingersi oltre i propri limiti.

Italians do it better. Peccato che ce ne ricordiamo solo quando si vince, spesso fuori dai confini nazionali. E dopotutto Carlo Ancelotti sa perfettamente che solo quando compie qualche impresa viene esaltato alla stregua di un salvatore della patria. Perché nell’anno in cui un’italiana è tornata a vincere una coppa europea, c’è comunque di che esser fieri nel vedere che l’allenatore più vincente della competizione continentale per eccellenza ha conquistato un altro trionfo.

Carlos Alcaraz è un ragazzo in missione. L’hanno capito ormai in tutti gli angoli del pianeta, perché vedono quando gioca con quanta garra, forza e determinazione riesce a mettersi in gioco, spesso riuscendo a rimettere in piedi anche partite che nella maggior parte dei casi sarebbero già andate.

Gara 1 è stata il manifesto di ciò che significhi essere Bertram Derthona. Cioè una squadra in grado sempre di sporgersi al di là del limite, capace cioè di rendere possibili anche cose apparentemente fuori da ogni logica.

Pisa-Monza sarà l’ultima partita della lunghissima, infinita stagione di Serie B e decreterà la terza promozione dopo quelle ottenute al termine della regular season da Lecce e Cremonese. Si gioca stasera, alle ore 20.30, all’Arena Garibaldi e si riparte dal 2-1 per i brianzoli nella gara d’andata. I gol in trasferta non valgono: se i toscani vincono con un gol di scarto si va ai supplementari ed eventualmente ai rigori, dal 2-0 in su si prendono la Serie A.

È il bello e il brutto degli spareggi: tra Saint Etienne e Auxerre, al termine dei novanta minuti che si giocheranno stasera, a partire dalle ore 19, allo stadio Geoffrey Guichard, soltanto una farà festa e l’altra cadrà nella disperazione. In realtà c’è la possibilità che i minuti diventino 120, se si ripeterà l’1-1 dell’andata, e persino di più, se si andrà ai rigori, ma il succo è che le due squadre si giocano la partecipazione alla prossima Ligue 1.

Palermo è pronta a far festa. Stasera, alle ore 20.30, saranno in trentacinquemila a spingere i rosanero verso la finale dei playoff di Serie C: la gara di ritorno contro la Feralpisalò appare agli addetti ai lavori poco più di una formalità, non solo per la differenza di blasone tra i due club o di qualità tra le due squadre, ma soprattutto per il 3-0 con il quale i siciliani hanno vinto in Lombardia all’andata.

Padova-Catanzaro, ritorno della semifinale playoff di Serie C, in programma stasera alle 19, è una di quelle partite dove a vincere sarà senza dubbio il pathos. Lo 0-0 dell’andata ha tenuto il discorso qualificazione apertissimo, così, con l’equilibrio che regna sovrano, è molto probabile che a decidere possa essere un episodio e che la gara possa riservare colpi di scena fino all’ultimo istante.

SERIE C PLAYOFF PADOVA-CATANZARO CHE EQUILIBRIO