Le bollicine nei calici del calcio francese non sono mai state tanto divergenti come in questa stagione di Ligue 1, almeno fino al giro di boa del campionato. Se il capitolo classifica oltralpe sembra ormai una questione con un candidato unico, l’ovvio PSG che saluta il 2021 con un generoso +13 dalle sue due inseguitrici, le rivalissime Nizza e Marsiglia si prendono un secondo posto a pari merito, in un territorio dove è ancora tutto in gioco.
Nizza e Marsiglia
Vittorio Pozzo ed Enzo Bearzot hanno almeno tre cose in comune: la più bella è nota a tutti, sono stati entrambi campioni del mondo da c.t. della Nazionale italiana di calcio; prima ancora, però, da giocatori, hanno indossato entrambi la maglia del Torino, che per Pozzo era anche la città natale; il destino ha voluto che due simboli della storia del nostro sport se ne andassero nello stesso giorno, il 21 dicembre, a distanza di 42 anni l’uno dall’altro, rispettivamente nel 1968 e nel 2010.
Niente Zalgiris e niente Virtus: c’ha pensato il Covid a dissolvere in un amen i pensieri di Ettore Messina, alle prese con tanti punti interrogativi legati alle condizioni dei suoi ragazzi prima ancora che arrivasse la notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere. Perché l’Olimpia da martedì è finita in quarantena, complici i casi che hanno coinvolto 4 giocatori e due persone del coaching staff.
Una rincorsa contro il tempo questo campionato, che comunque regala colpi di scena degni di nota: parliamo quindi un attimo della giornata appena trascorsa quando sta per iniziare quella nuova. D’altra parte, questo è un campionato un po’ così, si fatica a stargli dietro ma tutti insieme ce la possiamo fare.
Non faremo il solito pagellone, ma diamo giusto qualche voto un po’ in qua e il là!
Erling Braut Haaland ha fatto contemporaneamente commuovere e tremare i tifosi del Borussia Dortmund quando mercoledì scorso, al termine dell’ultima partita casalinga dell’anno, ha voluto fare il giro del campo salutando gli spettatori in ogni angolo dello stadio, mentre i compagni si limitavano a una sola curva. Era un addio anticipato? A quanto pare no, anche se nulla, nel calcio moderno, e con Raiola procuratore, è impossibile.
Due ceste di frutta erano rimaste desolatamente vuote, private della loro vocazione principale. Evidentemente gli studenti dell’Università di Springfield avevano fame quella mattina in cui il calendario proponeva il cosiddetto solstizio d’inverno, giornata nota nell’emisfero boreale per essere anche la più breve di tutto l’anno. Il buio aveva messo loro una gran fame e la frutta riposta nelle ceste era andata letteralmente a ruba.
Il turno infrasettimanale prenatalizio chiude il girone d'andata della Serie A, con una certezza: comunque vada l'Inter sarà campione d'inverno, avendo 4 punti di vantaggio sulle seconde, Milan e Napoli.
Non c'è pace per Rafa Nadal. Rientrato la settimana scorsa ad Abu Dhabi dopo oltre quattro mesi di assenza, il tennista spagnolo è costretto a fermarsi nuovamente, stavolta perché è risultato positivo al Covid.
NADAL POSITIVO AL COVID: “CAMBIANO I PROGRAMMI”
Un oro in più in bacheca farà sicuramente piacere chi fa dello sport una ragione di vita e, quasi sempre, una professione. Non sono medaglie, ma i tradizionali Collari con i quali il Coni premia chi si è contraddistinto nel corso dell’anno, atleti e società.
Dentro le scatole a volte basta metterci dei sogni. In Gran Bretagna, meglio metterci un bel pallone. Quello che infiamma le festività dei tifosi d’Oltremanica, rapiti letteralmente all’idea di passare i giorni tradizionalmente deputati ai buoni sentimenti a tribolare e palpitare sugli spalti, provando a spingere la propria squadra del cuore verso l’impresa.
