Di tutte le storie che in questi giorni arrivano dall’Europa dell’Est, forse un giorno si scoprirà che qualcuna che somigli a quella di Martina Navratilova è realmente esistita. In fondo pare di essere tornati indietro di 54 anni proprio adesso che il mondo sta trattenendo il respiro, un po’ come fece una giovanissima Martina alla fine degli anni ’60, con i carri armati sovietici entrati a Praga per reprimere la “Primavera” voluta e pensata dall’allora segretario del Partito Comunista Cecoslovacco Dubcek.

Parma-Cittadella non sarà la partita che ci saremmo aspettati di vedere a inizio stagione, quando gli emiliani, appena retrocessi e autori di un mercato pieno di colpi, sembravano poter lottare per il ritorno in Serie A, e i veneti, reduci dalla delusione per la sconfitta nella finale promozione con il Venezia, erano chiamati a recitare ancora una volta il ruolo di mina vagante.

Brandon Nakashima non è ancora arrivato al punto della propria carriera in cui decidere cosa fare da grande. Ha appena 20 anni e tanto tempo ancora per sbagliare.

Era il segreto di Pulcinella: Novak Djokovic non poteva partecipare al BNP Paribas Open di Indian Wells, così come non avrebbe potuto partecipare al Miami Open che scatta tra un paio di settimane. Eppure gli organizzatori dei tornei americani hanno voluto fare tutte le cose come se niente sarebbe successo, benché l’epilogo della storia era già noto al mondo intero.

Che il calcio sia lo sport di tutti, ma non per questo a portata di tutti, non serve scoprirlo oggi, con il mondo affaccendato in tutt’altre questioni. Provate a chiedere però a una donna come ci si sente ad essere considerata una calciatrice di serie B. Anzi, si potrebbe dire di serie D, perché quello è il livello nel quale si ritrova confinato oggi il calcio femminile.

Che il sorteggio degli ottavi di Europa League non fosse stato fortunato per l’Atalanta, lo si era capito subito, ma l’1-1 ottenuto dal Bayer Leverkusen sul campo del Bayern Monaco nell’ultimo turno di Bundesliga ha rafforzato questa convinzione.

La riconquista dell’Europa da parte di José Mourinho riparte da una cittadina ai confini dell’impero. Arnhem, poco più di 150 mila abitanti, ospiterà Vitesse-Roma, gara d’andata degli ottavi di Conference League, neonato trofeo dove i giallorossi sono indiscutibilmente tra i favoriti per il trionfo finale. Lo Special One è abituato a ben altri palcoscenici, ma sapeva benissimo, quando ha accettato l’offerta dei Friedkin, quale sarebbe stato il punto di lancio della missione.

Di tutti i momenti che poteva scegliere, Milano per volare a Madrid ha selezionato quello forse meno indicato. Un po’ per problemi interni dettati da un’infermeria che è tornata ad affollarsi come nei giorni in cui c’è il mercato in città, un po’ perché per la prima volta dopo chissà quanto tempo il Real è spalle al muro, e soprattutto lo è coach Pablo Laso che sente la sua panchina scricchiolare dopo i recenti passi falsi in ambito nazionale e continentale.

In due fanno 70 anni, ma Fabio Fognini e Pablo Andujar hanno ancora tanto da dare al tennis e lo dimostrano ogni volta che vanno in campo. Stasera, sul cemento di Indian Wells, lo faranno l'uno contro l'altro, affrontandosi al primo turno del Masters 1000 californiano, quasi uno smacco per due veterani come loro.

TENNIS INDIAN WELLS, FOGNINI SULLE ALI DELL'ENTUSIASMO